La ripartenza in Germania subisce una battuta d’arresto. Per la prima volta da fine marzo l’indice di contagio, il cosiddetto R0 che definisce il numero di persone infettate da ogni ammalato di Covid-19, è tornato vicino all’uno. Lo annuncia il Robert Koch Institut (RKI) nel suo rapporto quotidiano sullo stato della pandemia, che in Germania ha superato la barra di 160 mila casi di contagio e 6 mila decessi. È un dato preoccupante che rafforza la posizione sostenuta anche dalla cancelliera Angela Merkel di una cauta e progressiva eliminazione delle misure restrittive sulla società e sull’economia, in contrasto con le pressioni per un’accelerazione che vengono dai laender.
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Secondo alcuni esperti, sarebbe stato proprio l’effetto di annuncio delle riaperture dei piccoli negozi e delle scuole iniziate lunedì scorso, accompagnato al bel tempo degli ultimi giorni, ad allentare la disciplina della popolazione e a portare molta più gente nelle strade, con il risultato di aumentare le occasioni di contagio. «Le persone devono rimanere ancora il più possibile a casa se vogliamo difendere i nostri successi comuni», ha ammonito il direttore del Koch Institut, Lothar Wieler, sottolineando il risultato positivo di 119 mila guariti.
Anche la cancelliera è intervenuta, insistendo che è fondamentale riportare l’indice R0 sotto 1 in modo stabile e sostenibile, se si vuole vincere il coronavirus. Ma il dibattito sulle riaperture infuria non meno che in Italia soprattutto dopo che erano state concordate a livello federale e regionale le revoche di alcuni divieti. «Non stiamo vivendo la fase finale della pandemia – ha detto la cancelliera – Dovremo convivere ancora a lungo con questo virus».