Un presidio «ad oltranza» per protestare contro le misure messe in campo per la “fase 2” dell’emergenza coronavirus e lo scarso utilizzo da parte del governo, a loro dire, della discussione in aula. I deputati della Lega hanno occupato l’Aula, dichiarando che «resteranno in Parlamento finché non ci saranno risposte per tutti i cittadini in questa crisi da coronavirus». Al momento della chiusura della seduta sul Def, i deputati della Lega sono rimasti nell’Emiciclo. Con una nota, i parlamentari leghisti hanno spiegato le loro motivazioni: «Madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli torneranno a scuola».
Gli italiani sono stanchi e provati sia per l’emergenza sanitaria che per le incertezze. Non sono poche le persone che faticano ad arrivare a fine mese senza poter contare su uno stipendio. E così, come a Padova qualche giorno fa, iniziano le manifestazioni di dissenso. Veneto e Lombardia sono pronte allo strappo con Roma. E Matteo Salvini, in calo nei sondaggi, lo sa e ne vuole approfittare. Sapendo che non può chiamare gli italiani in piazza, il leader della Lega ha pronta un’alternativa: farsi sentire in Parlamento e mettere il premier con le spalle al muro tanto da costringerlo a «rispondere alle domande degli italiani».
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«Tanti di voi ci hanno chiesto – scrive in un tweet – di rimanere in Parlamento fino a che dal governo non arriveranno risposte concrete agli Italiani su mascherine e protezione sanitaria per tutti, cassa integrazione non ancora arrivata ai lavoratori, soldi veri a commercianti e imprenditori, certezze per le famiglie coi figli a casa e le scuole chiuse, sospensione vera dei mutui, sostegno per affitti e bollette, mafiosi da riportare in carcere».
Tanti di voi ci hanno chiesto di rimanere in Parlamento fino a che dal governo non arriveranno risposte concrete agli Italiani su: mascherine e protezione sanitaria per tutti, cassa integrazione non ancora arrivata ai lavoratori, (1/3) pic.twitter.com/eTubd9oZyj
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 29, 2020
All’annuncio, però, gli alleati del centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, dicono di non essere a conoscenza dell’iniziativa. Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, taglia corto dicendo: «Non siamo stati informati, non ne so nulla». Fonti interne al partito di Giorgia Meloni, invece, dicono che l’iniziativa del Carroccio rappresenta una «sorpresa, visto anche che da tempo il nostro partito chiede l’operatività piena delle Camere e dei suoi organismi. Da tempo sollecitiamo un funzionamento a pieno organico di Montecitorio e Palazzo Madama» sottolineano come la mossa di Matteo Salvini «non sia stata condivisa con Fratelli d’Italia». Non è servita a nulla la nota diffusa dall’ufficio stampa della Lega in cui i due capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, invitano gli alleati del centrodestra a «sostenere l’iniziativa di restare in Aula in nome della libertà, democrazia e sicurezza del popolo italiano». Nessun deputato di FdI e FI ha partecipato all’iniziativa.
Poco prima la coalizione aveva trovato l’unità nel documento condiviso da tutti i governatori di Lega, FdI e FI sulla “fase 2” in cui fanno richieste ben precise all’esecutivo di Giuseppe Conte. In primo luogo, criticano l’uso dello strumento del Dpcm e chiedono che la fase di «normalizzazione dell’emergenza coronavirus»