Dal 3 giugno non sarà solo possibile spostarsi tra le diverse regioni italiane ma si potrà anche entrare da altri paesi europei senza obbligo di quarantena e senza autocertificazione. E domani il ministro degli Esteri Luigi Di Maio cercherà di aprire canali simili anche con gli altri Paesi Ue nella videoconferenza che si terrà sull’argomento tra i ministri degli Esteri europei. Obiettivo usare le prossime due settimane per arrivare a una apertura totale dei confini tra i Paesi europei come auspicato dalla Commissione europea.
L’obiettivo è salvare la stagione estiva, cruciale per l’industria del turismo che da sola vale il 10% del Pil europeo, ovvero 1.400 miliardi. E la Commissione europea ha presentato un pacchetto di linee guida per aiutare gli Stati membri a uscire gradualmente dal lockdown e in modo coordinato nel rispetto della salute e del principio di non discriminazione: se uno Stato membro decide di permettere di viaggiare all’interno del proprio territorio o in specifiche regioni del proprio territorio, deve farlo in modo non discriminatorio consentendo l’accesso a chi proviene da tutte le aree, regioni o Paesi che nella Ue hanno una situazione epidemiologica simile e in cui «vi sono capacità sufficienti in termini di ospedali, test, sorveglianza e monitoraggio di contatti».
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Alcuni Stati come l’Austria stanno riaprendo i propri confini ma non con l’Italia. L’Austria ha riaperto i confini con Germania, Liechtenstein e Svizzera e anche con Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. L’apertura dei confini consentirà la libera circolazione delle persone e delle merci e migliorerà la situazione per i pendolari e per chi vive nelle zone prossime alla frontiera. Ma è stata ribadita la chiusura delle frontiere con l’Italia se non per motivi di lavoro e traffico merci: può entrare solo chi ha n tampone negativo non più vecchio di 4 giorni o chi accetta di sottoporsi a un isolamento di 14 giorni.
In Germania le frontiere sono aperte a chi è residente o a chi ha «comprovata urgenza»: obbligatorio, però, isolarsi per 14 giorni. Berlino sta però lavorando al ripristino totale della libera circolazione delle persone dai Paesi Schengen. Con la Francia le frontiere sono aperte a chi ha famigliari o motivi di lavoro «essenziali». La Spagna ha prolungato lo stato di emergenza per un altro mese: per chi arriva dall’Italia è prevista la quarantena.
La Slovenia, primo Paese ad avere dichiarato la fine dell’emergenza, inizialmente ha annunciato confini aperti ai cittadini Ue per poi precisare che servono prima negoziati bilaterali con i vicini. Quindi proseguirà i controlli alle frontiere: può entrare chi ha un test negativo non più vecchio di 4 giorni. Con la Grecia i collegamenti aerei con l’Italia sono sospesi fino al 31 maggio.
Alcuni Paesi impongono la quarantena a chi arriva dall’Italia, dal Belgio alla Danimarca all’Olanda (dove l’isolamento è consigliato). Non ci sono restrizioni per chi arriva dall’Italia negli Stati Uniti. Con la Cina le frontiere sono ancora chiuse, salvo eccezioni.