La fase 2 dei commercianti parte con il freno a mano della crisi economica, tra aumento dei prezzi e difficoltà organizzative. E sugli scontrini spunta la tassa Covid: un surplus da due a quattro euro applicato dagli esercenti ai propri clienti per finanziare i maggiori costi sostenuti dagli esercizi commerciali a causa del coronavirus. La denuncia arriva dal Codacons, che già dai primi giorni della riapertura post-lockdown sta ricevendo segnalazioni dei consumatori circa rincari applicati dagli esercenti.
«Numerosi consumatori hanno denunciato al Codacons un sovrapprezzo, mediamente dai 2 ai 4 euro, applicato in particolare da parrucchieri e centri estetici ai propri clienti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Un balzello inserito in scontrino con la voce “Covid” e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali». Secondo il Codacons, sono stati registrati anche casi di centri estetici che obbligano i clienti ad acquistare in loco un kit monouso costituito da kimono e ciabattine al prezzo di 10 euro per sottoporsi ai trattamenti richiesti. Un vero e proprio «far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa, e contro cui il Codacons presenta una denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust, fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo, affinché si avviino le dovute indagini sul territorio».
«Stiamo ricevendo decine di segnalazioni sugli incrementi dei listini dei parrucchieri» spiega ancora il Codacons, che in base ai costi medi nelle grandi città, ha calcolato come il prezzo di un taglio passi da una media di 20 a 25 euro (+25%), ma con punte di incremento che arrivano al +66%». Sembrano rientrati invece gli aumenti segnalati inizialmente del prezzo del caffè al bar, con casi di espresso a 2 euro a Milano e di 1 euro e 50 a Roma.
In base alle linee guida per le riaperture approvate dalla conferenza delle regioni e recepite dal governo nell’ultimo Dpcm con le nuove regole sulla Fase 2 sono previste misure di sicurezza molto “stringenti” per gli esercizi commerciali. In particolare i parrucchieri possono lavorare solo su prenotazione e devono assicurare un metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti. Per operatore e cliente c’è l’obbligo di indossare la mascherina. Per gli estetisti/e si aggiunge l’obbligo di visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. Obbligatoria l’igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni cliente. Va assicurata le regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici.