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Crew Dragon, gli Stati Uniti tornano nello spazio con Elon Musk

Redazione di Redazione
Maggio 31, 2020
in Mondo
Tempo di lettura: 3 mins read
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Crew Dragon, gli Stati Uniti tornano nello spazio con Elon Musk

«Abbiamo fatto la storia, inizia una nuova era». È il primo commento della Nasa che dopo nove anni riesce a mandare nello spazio un equipaggio dal territorio degli Stati Uniti. Non succedeva infatti dal luglio del 2011, quando lo Space Shuttle Atlantis completò l’ultimo volo orbitale di uno dei programmi spaziali più importanti e costosi nella storia delle esplorazioni oltre la nostra atmosfera. Da allora la Nasa si era affidata all’agenzia spaziale russa Roscosmos. Il lancio è stato storico anche per un altro motivo: è stato il primo a essere gestito da una compagnia spaziale privata, la SpaceX di Elon Musk. Questo segnerà profondamente i prossimi anni dei viaggi spaziali con astronauti, sia nel caso di un successo sia nell’eventualità di un fallimento, che potrebbe avere un forte impatto sulle attività della Nasa e della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

We have liftoff. History is made as @NASA_Astronauts launch from @NASAKennedy for the first time in nine years on the @SpaceX Crew Dragon: pic.twitter.com/alX1t1JBAt

— NASA (@NASA) May 30, 2020

Alle 21:22 (ora italiana) sei anni di lavoro di SpaceX erano concentrati sulla rampa del Complesso di lancio 39A del John F. Kennedy Space Center (Florida), lo stesso da cui partirono la missione verso la Luna oltre 50 anni fa e gli Space Shuttle in tempi più recenti. Dopo il rinvio di un primo lancio lo scorso 27 maggio a causa delle condizioni meteo sfavorevoli, il razzo Falcon 9 ha acceso i suoi motori, spingendo in orbita la capsula Crew Dragon, con al suo interno gli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley, verso la Stazione Spaziale Internazionale a circa 450 chilometri di distanza. La capsula aveva compiuto alcuni voli sperimentali – compreso uno verso la Iss lo scorso anno, ma sempre senza esseri umani a bordo.

Liftoff! pic.twitter.com/DRBfdUM7JA

— SpaceX (@SpaceX) May 30, 2020

Oltre ad essere la prima missione privata diretta verso la Stazione spaziale internazionale, Crew Dragon doveva essere anche la prima missione in cui il razzo che sostiene la spinta per la fase del lancio doveva tornare a terra. E così è stato. Il primo stadio del razzo Falcon 9 è atterrato sulla piattaforma. Certo, le simulazioni fatte erano state tante: 73 per la precisione.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha assistito al lancio della Crew Dragon direttamente da Cape Canaveral. Al termine delle operazioni ha tenuto una conferenza stampa al Kennedy Space Center in cui ha tracciato le prossime tappe dell’esplorazione spaziale: «Oggi è cominciata una nuova era di ambizioni americane. Siamo una nazione di pioneri. La prima donna ad andare sulla luna sarà americana e il primo equipaggio ad arrivare su Marte sarà americano».

Today’s historic launch marks a commitment to a brighter future for all of our citizens on Earth.

“When Americans are united, there is nothing we cannot do.” pic.twitter.com/RnRLrt3RvX

— The White House (@WhiteHouse) May 30, 2020

Se la missione si concluderà senza intoppi, SpaceX potrebbe entrare nella cultura di massa come un tempo ha fatto la Nasa. Se invece qualcosa dovesse andare storto, la nuova era dei viaggi spaziali potrebbe concludersi prima ancora di cominciare. Al di là dei meriti della compagnia fondata da Elon Musk circa 18 anni fa, senza gli investimenti e gli aiuti della Nasa e del governo americano, non sarebbe stato possibile questo nuovo lancio nello spazio. Da quasi due decenni la Nasa infatti ha investito nel settore privato con l’idea di affidare a compagnie come SpaceX le missioni meno ambiziose. SpaceX infatti ha goduto di sostanziali finanziamenti: è stato soltanto grazie ai 500 milioni dollari destinati a Orbital Sciences e SpaceX per sviluppare veicoli spaziali e missili per lanciare merci alla Stazione Spaziale Internazionale che la compagnia, che fino a quel punto aveva faticato a decollare, avendo fallito per ben tre volte il lancio del suo primo razzo, il Falcon 1, riuscì nel 2010 a costruire un nuovo razzo e a mandare in orbita il veicolo spaziale Dragon. Da allora la compagnia di Musk ha effettuato quasi 100 lanci, ma quello del Crew Dragon potrebbe essere un’anticipazione del probabile futuro dei viaggi spazali.

Tags: Crew DragonElon MuskNasaSpaceXStati Uniti
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P. IVA 02713310833 - ROC n. 31556 - ISSN 2611-528X
PICKLINE è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 89 del 22/05/2018
Fondatore e Direttore Editoriale: Maurizio Andreanò
Direttore Responsabile: Gianluca Santisi
Mail: redazione@pickline.it

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