«Libertà di circolazione senza condizioni». Così il ministro Francesco Boccia riassume le novità dell’ultima tappa della Fase 2 che prevede la riapertura dei confini regionali, inclusi quelli dei territori maggiormente colpiti dal coronavirus, senza nessuna ordinanza in senso contrario. Cadono, dunque, le barriere regionali e si potrà riprendere liberamente a muoversi da una parte all’altra del Paese senza dover più giustificare gli spostamenti. Scompare dunque il modulo di autocertificazione. Ma in generale rimarranno i divieti di assembramenti, di togliere la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto. Resta anche l’obbligo del distanziamento sociale e la quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi.
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Fa un passo indietro anche il governatore della Sardegna, Christian Solinas, dopo un lungo braccio di ferro con il sindaco milanese Sala sulla possibile introduzione di passaporti sanitari. Salvo poi proporre un sistema più flessibile, basato sulla registrazione degli arrivi e la compilazione di un questionario. In Sicilia dal 5 giugno sarà attiva l’app ‘Sicilia Sicura’ per chi arriva nella regione e sarà facoltativa, permettendo a chi arriva nell’Isola di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica. Il governatore della Puglia ha invece fatto esplicita richiesta a chiunque dovesse entrare nel territorio regionale, come turista o di rientro nella propria regione, di segnalare la propria presenza e di tenere memoria dei contatti. In Campania si annuncia un attento aumento di controlli e test rapidi, ma si pianificano anche controlli alle stazioni, nei porti, all’aeroporto e ai caselli autostradali, con particolare attenzione a chi proviene da Lombardia, Piemonte e Liguria.
Chi arriva nel nostro Paese dall’estero non avrà più l’obbligo di trascorrere un periodo di quarantena. In teoria, sono consentiti gli spostamenti da e per gli Stati membri dell’Unione europea, Regno Unito, Irlanda e Monaco. Ma di fatto non tutti i Paesi europei riaprono le frontiere subito (come l’Austria, che aspetta il 15 giugno) o le riaprono con obbligo di quarantena per chi arriva da determinate zone del Nord Italia (come la Grecia).
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Le Ferrovie dello Stato si preparano alla ripresa degli spostamenti in tutto il Paese. Le nuove linee guida del Mit prevedono per chi si sposta su treni a media e lunga percorrenza (Intercity e Alta Velocità) la misurazione della temperatura e il divieto di salire a bordo se si superano i 37,5 gradi. È stata anche ripristinata la ristorazione a bordo ma con la consegna al posto di cibi e bevande confezionati. In auto si può viaggiare tutti insieme solo se è già conviventi, altrimenti saranno consentite al massimo 2 persone, entrambe con la mascherina: il guidatore e un solo passeggero sul sedile posteriore, sul lato opposto. Da soli anche in moto, salvo portare sul sellino chi vive nella stessa casa.
In linea generale, valgono le raccomandazioni fatte fino ad ora: niente baci e abbracci tra persone non conviventi, niente assembramenti né gruppi affollati. Ci si può incontrare tra amici a patto di rispettare il distanziamento. La distanza interpersonale da mantenere resta di un metro, che diventano due quando si fa attività motoria (tranne, naturalmente, per chi vive sotto lo stesso tetto). E la sua violazione potrà essere sanzionata.
La mascherina diviene obbligatoria qualora venga meno il distanziamento di un metro. Si può non indossare la mascherina all’aperto in tutte le regioni tranne che in Lombardia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Campania e nella città di Genova. Niente mascherina quando si fa attività motoria.
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Le seconde case sono raggiungibili ovunque. Alberghi, bed and breakfast, case vacanza sono prenotabili anche se sono ancora molto pochi quelli che hanno già riaperto in attesa del nullaosta alla mobilità tra le regioni e con l’estero. Hanno ripreso a lavorare anche le agenzie di viaggio. Stagione balneare avviata in quasi tutte le regioni italiane, fanalino di coda la Sicilia dove gli stabilimenti potranno riaprire solo sabato prossimo. I bambini dovranno aspettare il 15 giugno per tornare a frequentare colonie e centri estivi. Il 15 giugno è anche la data di riapertura di cinema, teatri e luoghi di spettacolo: un massimo di 200 persone distanziate al chiuso, 1000 all’aperto. Ancora nessuna data nazionale per club e discoteche. Il protocollo firmato tra Cei e Viminale non è cambiato: per i funerali vale ancora la limitazione dei 15 partecipanti, nessuna regola esplicita per matrimoni e battesimi se non quelle per la celebrazione delle messe.