Dopo due mesi di lavoro il comitato di esperti guidato dal manager Vittorio Colao, voluto da Conte per suggerire strategie sia per la gestione del coronavirus sia per la ripresa economica del Paese, ha consegnato a Palazzo Chigi i risultati del lavoro svolto. Si compone di 120 schede e di approfondimenti suddivisi in 6 settori: Imprese e Lavoro, Infrastrutture e ambiente, Turismo, Arte e Cultura, Pubblica amministrazione, Istruzione, Ricerca e competenze, Individui e famiglie. Il lavoro della task force potrebbe costituire una fonte della sintesi che il presidente del consiglio sta mettendo nero su bianco in queste ore in vista degli Stati generali dell’economia che inizieranno giovedì a Villa Doria Pamphili.
Dovrebbe essere presentato ufficialmente nelle prossime ore, mentre le opposizioni chiedono che diventi pubblico. «In questa seconda fase al Comitato è stato chiesto di suggerire visione, strategia e iniziative atte a facilitare e rafforzare la fase di rilancio post Covid-19. Il precedente rapporto si era invece concentrato sulla metodologia da seguire e le condizioni da realizzare per le riaperture produttive avvenute nel mese di maggio – si legge in una nota – Il Comitato, che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività, ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato».
Secondo quanto si apprende, tra le proposte della task force guidata da Colao, c’è sicuramente un capitolo dedicato alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, uno al rientro dei capitali dall’estero, un altro all’eliminazione della responsabilità penale dei datori di lavoro per i lavoratori che si ammalano di Covid-19 nell’esercizio delle loro mansioni. E ancora, programmi di sviluppo degli asili nido, il potenziamento della green economy e l’obbligo di presenza di genere egualitaria nelle istituzioni.
A partire dall’alta velocità e fino ad arrivare, forse, al tanto citato nel corso degli anni Ponte sullo Stretto. Passando per la digitalizzazione dell’intera penisola. Il rapporto della task force guidata da Colao individua nelle infrastrutture di «interesse nazionale» un elemento imprescindibile per il rilancio. Per queste viene proposta una procedura ad hoc che consenta lo snellimento delle procedure per la realizzazione delle opere. Il rilancio del Paese non può prescindere da un rilancio del mondo del lavoro con aiuti alle imprese, detrazioni discali e sostegno all’occupazione femminile, segmento che più di tutti ha pagato durante la pandemia in termini di perdita di posti di lavoro.
Lega e Forza Italia hanno invitato il premier Giuseppe Conte a renderlo subito noto ai cittadini, opposizione compresa. «Visto che le Task Force vengono pagate dagli italiani – ha detto Matteo Salvini- non devono esistere segreti sui piani di Rilancio del Paese: tirino fuori i documenti. La Lega ha già proposto alcune priorità: modello Genova per le infrastrutture, flat tax per aiutare milioni di famiglie, no al Mes per non vendere il futuro dei nostri figli e porti chiusi».