La prima ondata di contagio del Covid-19 ha superato il suo picco in tutti i paesi europei, tranne in Polonia e Svezia. Ma è ancora presto per cantare vittoria. La pandemia non è finita e «previsioni ipotetiche indicano che un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane», scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nel suo rapporto aggiornato sul rischio Covid-19.
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Nei paesi europei, osserva l’Ecdc, l’incidenza della malattia risulta diminuita dell’80% rispetto al picco del 9 aprile, essenzialmente grazie al distanziamento e le altre misure che però hanno conseguenze sociali ed economiche. C’è una tendenza alla diminuzione dell’incidenza della malattia, ma alcuni Stati membri segnalano ancora focolai. Gli studi siero-epidemiologici suggeriscono inoltre che l’immunità delle popolazioni resta bassa.
Uno scenario in cui «un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane». L’Ecdc raccomanda dunque alle autorità nazionali di adottare una strategia con monitoraggio rigoroso della situazione epidemiologica, test completi a tutti gli individui che presentano sintomi compatibili con il Covid-19, tracciamento dei contatti e una comunicazione che ricordi ai cittadini che la pandemia è tutt’altro che finita. «Allo stato, appena prima del periodo di vacanze estive, nel momento un cui gli Stati membri allentano i limiti, c’è un rischio che le persone non aderiscano in modo fermo alle misure raccomandate ancora in vigore a causa di una ‘fatica da isolamento’», avverte l’Ecdc.