Sarà una maturità sicuramente diversa. Non si starà seduti sui banchi sperando di riuscire a copiare dal vicino più bravo. L’esame di stato 2020 ai tempi del coronavirus, che comincia domani, sarà solo orale, ma questa notte, la notte prima degli esami, si ricorderà comunque per tutta la vita. Non sarà quella dei riti scaramantici condivisi con i compagni di classe, ma sarà segnata dall’ansia di non sapere bene a cosa si va incontro.
L’emergenza coronavirus ha costretto il governo a rinunciare allo svolgimento dei due scritti: tema e prova di indirizzo. Per questo l’unica prova rimasta quest’anno, cioè il colloquio, peserà il doppio del solito (fino a 40 punti su cento) e durerà più del solito (un’ora circa) perché deve tenere dentro tutto, anche i due scritti che sono stati cancellati, e poi i collegamenti con le altre materie, l’alternanza scuola-lavoro, Cittadinanza e Costituzione. L’esame partirà, invece che dai materiali predisposti dai commissari, dall’esposizione di un elaborato concordato preventivamente dallo studente con il docente della sua materia di indirizzo. Una specie di «tesina» che nel caso del liceo classico sarà di latino e greco e per lo scientifico sarà incentrata su un argomento di matematica e fisica.
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Si comincia, dunque, con la presentazione di un elaborato sulle materie d’indirizzo, l’analisi di un testo di letteratura italiana già affrontano nel corso dell’anno e una discussione sul materiale proposto dalla commissione. Gli studenti dovranno poi esporre le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Si conclude con una serie di domande su cittadinanza e Costituzione. Il voto massimo è di 40 punti su 100. Questi vanno aggiunti al credito del triennio, che vale 60 punti e non 40 come prima dell’emergenza.
Avendo preferito l’esame in presenza a quello in videoconferenza, il ministero dell’Istruzione ha dovuto adottare una nuova serie di disposizioni anti-contagio. Ogni giorno verranno interrogati non più di cinque studenti e l’aula verrà sanificata dopo ogni prova. I ragazzi dovranno presentarsi 15 minuti prima dell’inizio della loro sessione e andarsene subito dopo il colloquio, così come il loro eventuale accompagnatore. Serve la mascherina? Assolutamente sì. I professori dovranno indossarla sempre. Gli studenti solo quando entreranno e usciranno dall’aula. Durante l’esposizione non è obbligatoria, anche perché si richiede di rispettare la distanza di due metri. Ogni maturando dovrà compilare poi un modulo di autocertificazione in cui si attesta di non avere la febbre sopra i 37,5°C, di non essere in quarantena e di non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni. Chi lo sospetta o non soddisfa anche uno solo di questi requisiti, è tenuto ad informare la scuola che provvederà a trovare una soluzione alternativa: l’esame a distanza.
La commissione quest’anno sarà composta solo da 6 membri interni a eccezione del presidente che sarà esterno. Una scelta dettata dalla volontà di mettere a proprio agio i ragazzi che hanno dovuto affrontare diverse difficoltà a causa della pandemia. Dare vita alle 13mila commissioni chiamate ad esaminare i più di 500mila maturandi è stato molto complicato. Molti professori hanno preferito o sono stati costretti a tirarsi indietro per via del coronavirus, obbligando il Ministero dell’Istruzione a ricorrere anche a docenti universitari e ricercatori.