Dopo settimane di manifestazioni e scontri in tutti gli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano dei 46 anni ucciso dalla polizia durante un arresto, il movimento “Black Lives Matter” sembra aver raggiunto un primo risultato: il presidente Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sulla riforma della polizia. E la principale novità è proprio il divieto di ricorrere alla presa utilizzata dalle forze dell’ordine per immobilizzare gli arrestati che è stata causa di diverse morti nel Paese: «La stretta al collo sarà vietata, tranne nei casi in cui si presentano gravi rischi per la vita dell’agente», ha annunciato il presidente Trump.
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«L’obiettivo generale è che vogliamo legge e ordine ma vogliamo che siano garantiti in modo equo, giusto e sicuro», ha detto Trump sottolineando che le forze dell’ordine sono composte «in grande maggioranza da persone più che valide». Il presidente ha anche aggiunto di aver incontrato, alcune famiglie delle vittime afroamericane uccise dalla polizia: «I vostri cari non saranno morti invano», ha promesso.
Trump ha anche precisato che non ci saranno tagli dei fondi o chiusure di dipartimenti, bensì maggiori investimenti per favorire una riforma necessaria «a garantire gli standard professionali più elevati per proteggere la nostra comunità». Sarà poi istituito un database nazionale nel quale saranno inserite tutte le violazioni commesse dagli agenti, così da evitare che poliziotti contro i quali siano state presentate ripetute denunce possano farsi spostare e assumere in diversi dipartimenti di polizia. Si punterà anche a favorire la presenza di operatori sociali durante gli interventi di polizia per casi particolarmente gravi, da quelli riguardanti persone affette da disturbi psichiatrici a quelle con particolari difficoltà sociali.