L’Unione europea sta considerando l’ipotesi di chiudere i suoi confini ai cittadini statunitensi a partire dal primo luglio, quando i confini esterni del blocco riapriranno. È quanto scrive il New York Times, che ha visionato le bozze degli elenchi dei turisti ammessi in Europa. La ragione della chiusura sta nel fatto che gli Usa non starebbero garantendo le sufficienti misure di contenimento del coronavirus.
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Sono arrivati a oltre 2,3 milioni i casi negli Stati Uniti, che resta il Paese più colpito anche sotto il profilo delle vittime, con 120.674 morti. L’Unione Europea dovrebbe riaprire i suoi confini esterni a partire dal primo luglio ma fin dall’inizio aveva manifestato preoccupazione per l’apertura dei collegamenti con i Paesi dove i casi di Covid-19 rimanevano elevati. Secondo le fonti citate dal New York Times, nell’elenco degli esclusi ci sarebbero anche Russia e Brasile.
I 27 Stati membri dell’Unione stanno lavorando su due bozze di elenchi (che verranno aggiornati ogni due settimane), rivela il New York Times. Ed entrambe prevedono l’apertura delle frontiere alla Cina (da dove il coronavirus è partito per diffondersi in tutto il mondo), così come a nazioni in via di sviluppo come Uganda, Cuba e Vietnam. La decisione finale è prevista all’inizio della prossima settimana. E sicuramente fino a quel momento l’indiscrezione alimenterà nuove tensioni tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, che a marzo, quando il Vecchio continente era l’epicentro della pandemia, decise di chiudere le frontiere ai cittadini provenienti dalla Ue. Come ricorda il New York Times, l’Unione europea non può costringere gli Stati membri ad adottare le nuove misure, ma il mancato rispetto da parte di uno qualsiasi dei 27 potrebbe portare alla reintroduzione dei confini interni all’Unione.