Screening a campione e distanza di un metro. E la promessa di rivalutare alla fine di agosto se l’uso della mascherina potrà essere alleggerito o, almeno per le elementari, abolito. È con queste novità contenute nelle Linee guida approvate in Conferenza Stato-Regioni che dovrebbe ripartire la scuola il 14 settembre.
Il governo ha accolto le rimostranze delle regioni e ha corretto la bozza che aveva preparato all’inizio della settimana. Scompaiono i volontari (che resteranno nelle scuole come aiuto agli insegnanti senza sostituirli). Resta l’opzione della didattica mista – con lezioni a distanza – ma come soluzione estrema per gli studenti delle scuole superiori ma solo nei casi in cui qualsiasi altra ipotesi sia inapplicabile. Tra le novità anche tamponi a campione per i professori, studenti e tutti gli operatori della scuola. Per il resto il ritorno a scuola sarà un misto tra turni, orari scaglionati, soluzioni creative varie.
Tra le misure predisposte dal ministero dell’Istruzione c’è anche un «cruscotto informatico», cioè un software sul quale è possibile fare le simulazioni del layout delle classi e capire quali sono quelle che si possono usare e quelle no. Ogni scuola dovrà dotarsi di un «medico competente», cioè di una figura individuata con la Asl da chiamare in caso di bisogno. Anche il riferimento al sabato, come giorno di scuola da aggiungere per poter completare l’orario se gli spazi non consentono altre soluzioni, è stato alleggerito: si parla più genericamente di «una diversa modulazione settimanale» del tempo-scuola.
Nella bozza del documento è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico. «Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione», si legge nella bozza. Nelle linee guida è stato recepito il documento del Comitato tecnico-scientifico che continua a ritenere obbligatorio l’uso delle mascherine in classe dai 6 anni in su. Ma c’è anche l’impegno scritto a verificare, due settimane prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, come sta evolvendo il contagio e se bisognerà portarla sempre.