La app Immuni nata per «tracciare» i contagi da coronavirus non ha raggiunto al momento il «target prestabilito»: pochi download rendono difficile che il dispositivo si traduca in uno strumento utile a mappare e tenere sotto controllo l’evolversi dell’epidemia in Italia. Lo ha confermato il commissario Domenico Arcuri nel corso di un webinar organizzato dal centro studi americani di Roma. Al momento, gli utenti che hanno scaricato sullo smartphone la app Immuni sarebbero poco più di 4 milioni, quindi molto meno del 10% della popolazione italiana.
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«La app Immuni non ha per ora raggiunto i target che si immaginavano all’inizio -ha detto Arcuri – la campagna di comunicazione c’è e continua ad esserci. La principale delle ragioni non ha a che fare con la campagna informativa. Ha a che fare con la fase del ciclo di epidemia che stiamo vivendo e che trova una qualche forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale. Però c’è, va avanti nei download. Ci servirà molto a partire dall’autunno». Per quel periodo, infatti, molti esperti prevedono una «seconda ondata» di contagi.
Lo scorso 8 giugno è cominciata la sperimentazione di Immuni in quattro regioni: Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia. Poi dal 15 giugno il funzionamento è stato esteso a tutto il territorio nazionale. Quando l’epidemia di coronavirus ha cominciato a diffondersi le app di contatct tracing sembravano uno degli argini migliori per il contagio. Non è stato così, almeno nel nostro Paese. A un mese dai primi test i dati di Immuni non sono esattamente confortanti.
Secondo lo staff della ministra dell’Innovazione Paola Pisano al momento l’app sarebbe stata scaricata da 4,1 milioni di persone. I numeri più alti di download si sono registrati nelle prime giornate di lancio e poi c’è stato qualche picco in concomitanza con le campagne di sensibilizzazione o i fatti di cronaca legati all’epidemia. Ma non basterebbero per mappare e arginare il diffondersi del virus.
Uno studio pubblicato dal Big Data Institute di Oxford, uno dei pochi documenti attendibili al momento su questo tema, dice che affinché si possa registrare un effetto concreto sulla curva dei contagi le app come Immuni dovrebbero essere scaricate da almeno il 20% della popolazione. Facendo qualche proporzione, in Italia vuol dire che 12 milioni di persone dovrebbero avere Immuni sul loro smartphone. Per ora siamo fermi a 4.