Lo sbarco di oltre 5mila migranti avvenuto nelle scorse settimane, le fughe dai centri di Porto Empedocle e Caltanissetta, i rischi connessi all’emergenza coronavirus riportano il tema degli sbarchi al centro del dibattito politico come non avveniva da tempo. Mentre la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese parla di «pericolo sanitario» e lavora per fermare le partenze dalla Tunisia, il capo della Farnesina Luigi Di Maio si appella direttamente all’Unione europea. «Gli Stati membri devono riprendere le redistribuzioni», ha dichiarato il ministro degli esteri. «Il meccanismo, si è fermato durante la crisi pandemica, ma adesso l’Unione deve riattivare quanto stabilito a Malta a settembre scorso». In area Pd, invece, Nicola Zingaretti, afferma che il governo deve «affrontare con urgenza e in modo adeguato» la gestione dei flussi migratori.
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Come riconosce la stessa ministra Luciana Lamorgese «si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l’altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio». Partono dalla Libia, ma moltissimi arrivano anche dalla Tunisia: ben 5.237, tra loro 4.354 tunisini.
«In Tunisia assistiamo a una crisi economica molto grave, senza precedenti. Una crisi che riguarda da vicino anche l’Italia perché ha effetti di ricaduta immediata con flussi eccezionali di sbarchi di migranti. La situazione va tenuta costantemente sotto controllo». Raggiungere l’obiettivo non è facile, la titolare del Viminale lo sa bene: «Gestire i flussi migratori di questa entità è difficile in tempi normali, ma ora con le problematiche legate alla diffusione del Covid-19 la situazione è diventata davvero molto complessa». Ecco perché ha rinnovato alle autorità tunisine la volontà di collaborare sia per quanto riguarda i controlli sul territorio, sia alle frontiere marittime. Il personale sarà tunisino, ma l’Italia garantirà il rispetto dell’accordo che prevede l’addestramento delle forze dell’ordine, la manutenzione delle motovedette i radar per il pattugliamento delle coste e i motori fuoribordo.
A spalleggiare il lavoro portato avanti da Lamorgese è il ministro Di Maio, secondo cui è necessario «riattivare subito i meccanismi di rimpatrio verso la Tunisia perché deve essere chiaro che per noi la Tunisia è un paese sicuro, quindi chi arriva qui viene rimpatriato e non c’è un motivo per concedere diritto di asilo e riuscire a permettere a queste persone di restare in Italia». Dure critiche, invece, dal Partito democratico. «Occorre lavorare affinché il governo urgentemente e nella sua interezza affronti in maniera adeguata questa complessa materia» ha scritto il segretario Nicola Zingaretti n una nota. «Quanto sta avvenendo nel Mediterraneo sui flussi migratori era abbastanza prevedibile. Era chiaro da mesi che gli effetti dell’epidemia, anche dal punto di vista economico e sociale, avrebbero posto in forma inedita questo tema». Un modo per spingere l’acceleratore sulle modifiche ai decreti Sicurezza voluti da Salvini quando era ministro dell’Interno, finora rimandate a causa di divergenze all’interno della maggioranza.
Intanto, proseguono a Caltanissetta le ricerche per rintracciare i 44 migranti in quarantena fuggiti domenica pomeriggio dal Cara di Pian del Lago. Mentre la maggior parte dei migranti fuggiti dal centro di Porto Empedocle è stata rintracciata. L’esito dei primi tamponi è negativo, ma questo non basta a rassicurare perché sono comunque moltissimi gli stranieri sfuggiti ai controlli e scappati nei giorni scorsi. Ecco perché Lamorgese ha assicurato che chi arriva sarà messo in isolamento in mare. La gara per reperire un traghetto dove ospitare gli stranieri che devono rimanere in quarantena è andata deserta per tre volte visto che tutte le compagnie sono impegnate nei trasferimenti con le isole dopo la ripresa del turismo. Per questo si è deciso, oltre all’invio dell’esercito, di affittare una nave da 1.000 posti che sarà ancorata al largo di Porto Empedocle proprio per avere la certezza che nessuno possa fuggire. «Entro domani svuoteremo il centro di Porto Empedocle e quello di Lampedusa – assicura Lamorgese – Ho assicurato al governatore Musumeci che siamo impegnati a sostenere la Sicilia in questo momento difficile in ogni modo possibile».