Una spinta ai consumi da almeno 2 miliardi (ma si starebbe tentando di arrivare a 3), con un bonus legato ad alcune tipologie di spese con carte e bancomat fatte da qui alla fine dell’anno. È questo il progetto del governo da lanciare con il decreto di agosto, che sarà varato in settimana. Oltre ai consumi in bar e ristoranti si starebbe valutando di incentivare con uno sconto a carico dello Stato gli acquisti di abbigliamento o elettrodomestici, tra i settori più in sofferenza. Ancora da stabilire anche il meccanismo di sconto, se attraverso una card o con rimborsi direttamente ai contribuenti.
La misura era già stata presa con la legge di Bilancio e sarebbe dovuta scattare quest’anno con la previsione di far arrivare i primi rimborsi con la Befana del 2021: l’emergenza Covid ha fermato tutto. Allora si pensava ad un ristoro di una percentuale dell’Iva con un credito d’imposta o una detrazione da ottenere l’anno successivo. Ora, vista la crisi, il meccanismo – che deve attingere allo scostamento di bilancio – potrebbe prevedere un rimborso di parte della spesa sostenuta, con un tetto massimo, da accreditare direttamente al consumatore-contribuente.
La lotta al contante ne gioverà assolutamente e con essa la battaglia all’evasione. Dal 1 luglio è entrato in vigore il tetto di 2mila euro per le transazioni fisiche. Misura spesso osteggiata dalle associazioni degli esercenti per le commissioni troppe alte. Nella grande distribuzione i movimenti digitali sono cresciuti del 20%, toccando due milioni di clienti. E il canale ecommerce è cresciuto del 170% mettendo sotto pressione la logistica. Peccato che l’Italia sia ancora lontana dall’ambizioso obiettivo della cashless society. Quello di dire addio al contante, tracciare tutto anche in chiave anti-evasione fiscale stimolando l’uso di carte e bancomat. Nonostante l’Italia sia uno tra i Paesi con il maggior numero di dispositivi Pos stentano ancora a decollare i pagamenti elettronici.