Dopo lo scandalo dei bonus da 600 euro richiesto da 5 deputati e ottenuto da tre, cresce la polemica sui compensi e i vantaggi di cui godono i politici: dai consiglieri comunali a quelli regionali, dai sindaci ai governatori, dagli assessori ai parlamentari. Gli stipendi della politica italiana non sono tutti uguali, con variazioni notevoli tra cifre a due zeri e numeri a cinque cifre. Una forbice molto ampia, le cui variabili dipendono dalla carica, dalle regioni e dalle città. Si passa dai quasi 15mila euro mensili di un senatore ai pochi euro di un sindaco di un comune sotto i mille abitanti, arrivando addirittura allo zero, o quasi, per i consiglieri comunali dei piccoli centri.
In media uno parlamentare guadagna «13mila euro netti al mese», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scagliandosi contro i “furbetti” del bonus. Tra stipendio di base, diaria e rimborsi i rappresentanti della Camera sfiorano in realtà i 14 mila euro, mentre i senatori sono i più pagati, con i quasi 15 mila euro di stipendio. I ministri della Repubblica eletti in Parlamento continuano a ricevere solo l’indennità riferita alla Camera di appartenenza. Mentre i ministri non parlamentari guadagnano circa 4.500 euro netti al mese, oltre ai rimborsi di diverse voci di spesa.
Lo stipendio di un presidente di Regione a statuto ordinario è stabilito a un massimo di 13.800 euro lordi al mese. Si tratta di un limite stabilito dalla Conferenza delle Regioni, insieme a quella delle indennità dei consiglieri regionali, che invece non può superare gli 11.100 euro. Ovviamente i compensi variano da Regione a Regione. Ognuna decide autonomamente l’importo degli stipendi.
Lo stipendio di un amministratore locale, per esempio, è direttamente proporzionale alla grandezza della città in cui è stato eletto. Virginia Raggi, sindaca di Roma, riceve una indennità lorda di 9.762 euro. I sindaci dei comuni capoluogo di Provincia percepiscono 5.052 euro al mese netti (2.273 per un vicesindaco e 2.021 per un assessore). Il primo cittadino di un Comune sopra i 20 mila abitanti percepisce 3.677 euro al mese (1.471 per un vicesindaco e 1.103 per un assessore). Per arrivare agli 893 euro per chi amministra un comune sotto ai mille abitanti, dove un vicesindaco riceve 357 e un assessore 268. I consiglieri comunali ricevono in media 1.200-1.500 lordi euro al mese (a seconda dei gettoni correlati alle presenze) in una grande città come Milano, fino a pochi spiccioli o addirittura niente nei comuni più piccoli.