Alexei Navalny, il principale oppositore politico del presidente Vladimir Putin in Russia, è stato ricoverato in terapia intensiva per un presunto avvelenamento. Lo ha scritto su Twitter la sua portavoce Kira Yarmysh, spiegando che Navalny aveva cominciato a sentirsi male durante un volo tra Tomsk e Mosca, costringendo l’aereo su cui viaggiava a fare un atterraggio di emergenza a Omsk, in Siberia, dove Navalny è stato ricoverato. Yarmysh ha detto che l’ipotesi fatta dai medici è che Navalny sia stato avvelenato con qualche sostanza mescolata con il tè che aveva bevuto prima di partire per Mosca, ma una diagnosi ufficiale non è ancora stata diffusa. Navalny è in stato di incoscienza e respira grazie a un ventilatore.
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Segretario del Partito del Progresso e presidente della Coalizione Democratica, Alexei Navalny, 44 anni, è noto per le sue campagne anti-corruzione. Laureato in legge, ha studiato poi all’Università di finanza del governo russo. Nel 2010 viene selezionato per il programma Yale World Fellows organizzato dalla celebre Università di Yale e rivolto ogni anno a circa venti leader emergenti provenienti da tutto il mondo. Nella veste di blogger di inchiesta Navalny e il suo team hanno denunciato la corruzione e il clientelismo che dilaga dalle amministrazioni locali fino alle più alte sfere dello Stato. Sul popolare canale YouTube le loro inchieste sono viste da milioni di persone.
Navalny si è così fatto molti nemici in diversi settori: nel 2017 un attivista filo-putiniano lo attaccò con una sostanza chimica, lasciandolo parzialmente cieco da un occhio e nel luglio 2019 subì un presunto tentativo di avvelenamento mentre era in carcere per scontare una pena a 30 giorni di reclusione per aver organizzato una manifestazione non autorizzata.
Nel corso della sua carriera da oppositore Navalny ha, dunque, subito attacchi fisici, arresti e diverse condanne. La prima risale al 2013, quando l’oppositore politico finisce in carcere ed è condannato a 5 anni con la condizionale per appropriazione indebita ai danni dell’azienda pubblica Kirovles, in relazione alla vendita sotto costo di partite di legname quando era consulente del governatore di Kirov, nel 2009 (la Corte europea per i diritti dell’uomo ha stabilito successivamente che l’imputato non ha avuto un giusto processo). A marzo del 2017 Alexei è stato arrestato insieme ad altre centinaia di persone a causa di una manifestazione contro la corruzione non autorizzata dal governo e condannato a 15 giorni di carcere e a una multa da 20 mila rubli. Seguono altri fermi (giugno e settembre 2017) per l’organizzazione di manifestazioni anti-corruzione non autorizzate. L’ultimo arresto risale a dicembre 2019 dopo che Navalny aveva denunciato il sequestro del giovane attivista russo Ruslan Shaveddinov.
A causa dei suoi precedenti penali la commissione elettorale russa ha più volte negato a Navalny la possibilità di candidarsi alle elezioni russe. A novembre 2018 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Russia a risarcire Navalny «con 50 mila euro per danni morali, 1.025 per danni materiali, e 12.653 euro per le spese sostenute per i suoi molteplici arresti subiti sul territorio russo valutati come politici, contro la libertà di espressione e privi di una reale motivazione».