I contagi da coronavirus in Italia sono aumentati di oltre il 140% nell’ultimo mese. Il 20,6% in più nell’ultima settimana dal 12 al 18 agosto (3.399 contro i 2.818 della settimana precedente), a fronte di un lieve aumento dei casi testati (180.300 contro 174.671), e crescono i pazienti ricoverati con sintomi (843 vs 801) e quelli in terapia intensiva (58 contro 49). «Un
progressivo e costante aumento rispetto alle prime tre settimane di luglio quando i nuovi casi erano stabili». Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe sullo stato dell’epidemia da coronavirus invita alla cautela, come sottolinea il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta: «La risalita nella curva dei contagi desta non poche preoccupazioni sia perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi 2 giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi».
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Aumentano i casi anche nelle regioni che finora avevano registrato numeri in calo. Secondo la Fondazione, 13 Regioni fanno registrare un aumento dei nuovi casi per un totale di 761 nuovi casi, con un range che varia dai 169 del Lazio agli 8 della Sardegna. In calo i numeri della Lombardia, con meno 50 casi di contagio in una settimana. In generale, si tratta sia di contagi autoctoni, di importazione (stranieri) e da rientro di italiani andati in vacanza all’estero.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità, nel report sul monitoraggio settimanale riferito al periodo che va dal 10 al 16 agosto, che quindi incrocia parzialmente il periodo analizzato da Gimbe, conferma la risalita della curva dei contagi. «Nella settimana di monitoraggio 10-16 agosto sono stati riportati complessivamente 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi, entrambi in aumento per la terza settimana consecutiva», si legge nel documento diffuso dall’Iss.
«Davanti a questi numeri – sottolinea Cartabellotta – se da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali». «L’arma migliore per una serena convivenza con il virus rimane la massima aderenza ai comportamenti raccomandati», prosegue, «dal frequente lavaggio delle mani alle misure di igiene respiratoria, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rigoroso rispetto del divieto di assembramenti». Dal canto loro, le autorità sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente casi di importazione e di rientro».