«L’agenda di Joe Biden è Made in China, la mia è completamente americana». Con un discorso durato 70 minuti e 11 secondi, in assoluto uno dei più lunghi per l’occasione, Donald Trump è ufficialmente lo sfidante di Joe Biden alle elezioni presidenziali americane del prossimo 3 novembre. Il tycoon, parlando dalla Casa Bianca, ha accettato la nomination repubblicana per la presidenza degli Stati Uniti ricordando gli sforzi per coordinare i soccorsi contro l’uragano Laura in Texas e Lousiana e il fratello Robert, morto recentemente.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 28, 2020
«La scelta è tra il sogno americano e il socialismo», le parole di Trump nel lanciare la sfida a Biden. Il presidente ha tenuto il suo discorso di accettazione della renomination nel South Lawn della Casa Bianca, tra bandiere americane e un maxischermo, davanti ad una folla di circa 1500 persone sedute senza distanziamento e poche delle quali indossano la mascherina.
«L’America non è soffocata nelle tenebre ma è una fiaccola che illumina l’intero mondo», ha sottolineato Trump contestando così le accuse del suo sfidante. D’altronde al presidente Trump non era piaciuto affatto il ritratto dell’America violenta, soffocante e oscura, dipinto dai rivali democratici nei quattro giorni della loro convention, una settimana fa. «Queste sono le elezioni più importanti nella storia del nostro Paese: ci sono due visioni, due filosofie, dovete decidere tra il sogno americano e l’agenda socialista». Agenda socialista che, ha sottolineato attaccando Biden, «demolirà il nostro amato destino». «Il vostro voto deciderà se proteggiamo le leggi o se diamo carta bianca agli anarchici violenti, agli agitatori, ai criminali che minacciano i nostri cittadini».
E poi gli attacchi al candidato dem. «Biden non è il salvatore. Se eletto sarà colui che distruggerà la grandezza dell’America, mentre io combatto per voi», è stato il duro attacco del presidente uscente al suo rivale. «Abbiamo speso 4 anni a invertire i danni fatti da Joe Biden in 47 anni», ha proseguito Donald Trump elencando una serie di decisione «fallimentari» del suo sfidante per la Casa Bianca.
«Il 3 novembre l’America sarà più sicura, più forte, più orgogliosa e più grande che mai. Sono molto orgoglioso di essere il candidato del partito repubblicano». Proprio in tema di sicurezza aveva mosso una delle sue accuse ai dem: «Il partito repubblicano condanna i saccheggi, le violenze, i roghi, le rivolte, i democratici nella loro convention non ne hanno fatto cenno e hanno definito i saccheggiatori dimostranti pacifici». «Noi resteremo la voce dell’America che difende l’ordine, la legge e la bandiera», la promessa del presidente. Quindi il riferimento alle proteste e alle rivolte degli afroamericani contro abusi e violenze della polizia: «Fermeremo le folle inferocite nelle nostre città.Questo Paese ama e rispetta le sue forze dell’ordine». «Ho fatto più io per gli afroamericani che qualsiasi altro presidente dai tempi di Abraham Lincoln, sicuramente più dei 47 anni di Joe Biden in politica. E il meglio deve ancora venire».
«Prima del virus “cinese” – ricorda – le cose andavano bene». E solo se lui sarà rieletto, l’economia tornerà a volare. E per questo, promette: «Creeremo 10 milioni di posti di lavoro nei prossimi 10 mesi, come minimo». E ancora: «Taglierò le tasse». «Con me – ha detto – avete avuto l’economia più forte nella storia del mondo e la ricostruiremo ancora più forte». Trump ha quindi sottolineato che, con la sua presidenza, i «confini americani sono più sicuri che mai». In riferimento alla pandemia di coronavirus ha quindi assicurato: «Produrremo un vaccino entro la fine dell’anno se non addirittura prima».