Un uomo afroamericano è stato colpito e ucciso dagli agenti della contea di Los Angeles, negli Usa. Secondo la ricostruzione della polizia, i due agenti coinvolti avrebbero visto la vittima in sella alla sua bicicletta e avrebbero deciso di fermarlo per un controllo. A quel punto l’uomo, che la famiglia e il movimento Black Lives Matter hanno identificato come Dijon Kizzee, 29 anni, avrebbe abbandonato la bici dandosi alla fuga. Quando gli agenti lo hanno raggiunto l’uomo avrebbe opposto resistenza e avrebbe sferrato un pugno contro uno dei poliziotti. Poi avrebbe lasciato cadere alcuni indumenti a terra. A quel punto gli agenti hanno aperto il fuoco.
I fatti di Los Angeles arrivano nel mezzo delle proteste di piazza per il ferimento da parte della polizia di Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin. Ma le manifestazioni antirazziste innescate il 26 maggio a Minneapolis dall’uccisione di George Floyd non sono mai cessate, e sembrano essere sempre più centrali nel dettare la linea della campagna elettorale. Il presidente Donald Trump è stato a Kenosha, in Wisconsin, dove una settimana fa un afroamericano è stato ferito in uno scontro a fuoco con la polizia, e due manifestanti del movimento Black Lives Matter, che marciavano per protesta, sono stati uccisi da un diciassettenne di ultradestra, Kyle Rittenhouse, a colpi di fucile.
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A Kenosha Donald Trump visita le zone della città devastate da incendi e saccheggi dopo gli incidenti razziali seguiti al ferimento di Jacob Blake, colpito per sette volte alle spalle da un agente. Non parla del caso, limitandosi a notare che a volte anche gli agenti, sotto pressione per minacce potenzialmente mortali, sbagliano. Dopo le critiche al primo cittadino di Kenosha, Trump ha accusato i manifestanti di «terrorismo interno», sostenendo che la città del Wisconsin è stata devastata da rivolte «anti polizia» e «anti americane» dopo il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake. «Questi non sono atti di manifestazioni pacifiche ma davvero di terrorismo interno», ha dichiarato il presidente americano.
In un incontro con le forze dell’ordine e con i politici conservatori elogia la polizia e promette di rinforzarla ulteriormente stanziando 42 milioni di dollari. «La grande maggioranza dei poliziotti sono onesti servitori pubblici», ha detto Trump ricordando che a volte «qualcuno va nel pallone per decisioni difficili, che vanno prese in frazioni di secondi». Circostanze che ha paragonato nuovamente a quelle dei giocatori di golf che perdono la testa e sbagliano una buca facile. «Noi amiamo le forze dell’ordine, la retorica contro la polizia è pericolosa». Come previsto, Trump punta a rilanciare la sua immagine di presidente che si batte per l’ordine e la sicurezza dei cittadini e promette il pugno di ferro anche nelle altre città del Paese sconvolte dai disordini, a partire da Portland. In realtà, dopo quattro anni di Trump alla Casa Bianca, l’America è scossa da proteste oceaniche e da episodi di guerriglia urbana come non avveniva da decenni.