Il 14 settembre si avvicina e le scuole mettono a punto il piano per la ripartenza. Tra le nuove misure di sicurezza che verranno adottate negli istituti, c’è anche l’introduzione di una nuova figura: il referente Covid. Il suo compito sarà quello di promuovere azioni di informazione al personale e alle famiglie, ricevere segnalazioni nel caso in cui risultassero contatti stretti con un caso di Covid e trasmetterle alla Asl competente e infine organizzare un sistema di sorveglianza e aiuto per gli alunni con fragilità, dalle disabilità alle malattie croniche.
Il referente Covid può essere il dirigente scolastico, un docente o anche un membro del personale Ata. Deve ricevere una specifica formazione sugli aspetti principali di trasmissione del coronavirus, sui protocolli di prevenzione e controllo in ambito scolastico e sulle procedure di gestione dei casi Covid sospetti o confermati. L’Associazione nazionale dei presidi (Anp) consiglia di designare più referenti Covid in ogni istituto, almeno due per plesso, e ha stilato sul suo sito un vademecum per sciogliere dubbi e fare chiarezza sul ruolo che i referenti dovranno assumere all’interno della scuola.
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«Si tratta di incarichi di relazione e comunicazione, di interfaccia con la Asl che a sua volta deve individuare figure che devono rapportarsi con la scuola – spiega all’Ansa il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – questo per facilitare lo scambio di informazioni se, per fare un esempio, vanno effettuate analisi epidemiologiche nel caso in cui sia stato individuato un positivo a scuola. Sono figure che servono a tenere le comunicazioni con l’altro soggetto preposto al caso, non hanno competenze di tipo sanitario o para-sanitario ma di tipo comunicativo e informativo».
Non avendo competenze di tipo sanitario, quindi, il referente Covid non è una figura alternativa a quella del medico scolastico, a cui spetterebbero i compiti di gestione sanitaria, dalle eventuali emergenze da coronavirus alle visite mediche, anche in ottica di prevenzione. L’Anp è favorevole al ripristino dei medici nelle scuole, progressivamente scomparsi: «Potrebbe essere inserito uno per un gruppo di istituto. Un tempo nelle scuole il medico scolastico c’era, era dedito soprattutto al controllo delle vaccinazioni. Una volta che è venuta meno l’emergenza legata alle grandi malattie, è stata abolita questa figura: il Covid può spingerci a ripristinarla, magari temporaneamente».
Dal 1 settembre scorso il ministero dell’Istruzione ha lanciato sul suo sito un percorso formativo rivolto a insegnanti, personale scolastico e professionisti sanitari per monitorare e gestire i possibili casi di Covid nelle scuole. La formazione viene proposta attraverso un corso gratuito che sarà disponibile on line e in modalità asincrona fino al 15 dicembre. Il primo corso verterà proprio sull’utilizzo di tutti gli elementi per monitorare, gestire e comunicare la presenza di sospetti casi Covid nelle scuole.