Dalla digitalizzazione all’energia verde, dalla salute alle infrastrutture, dall’istruzione all’inclusione sociale: queste le linee guida del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” che definisce gli obiettivi che il governo intende raggiungere con i 209 miliardi del Recovery Fund, ribattezzato Next Generation Eu. Ne uscirà un’Italia diversa e più moderna con un raddoppio del tasso di crescita e 10 punti in più del tasso di occupazione.
Stando a quanto scrive la Repubblica, sarebbero sei i “cluster di intervento” individuati dal governo: digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione, formazione e ricerca; equità, inclusione sociale e territoriale e salute. Sei macroaree, dunque, per 30 pagine di documento e 28 slide.
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Si prevede, tra l’altro, l’informatizzazione della pubblica amministrazione; il completamento della rete nazionale in fibra ottica e interventi per lo sviluppo delle reti 5G; la decarbonizzazione dei trasporti, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici; la gestione integrata del ciclo delle acque; gli investimenti in economia circolare. Ed ancora: l’alta velocità ferroviaria della Torino-Lione, la digitalizzazione dell’istruzione, la lotta all’abbandono scolastico; il cablaggio in fibra ottica delle università, politiche attive del lavoro e per l’occupazione giovanile e per la sanità più posti in terapia intensiva.
Il documento si estende anche a quelle che vengono definite “politiche di supporto”. Si insiste sugli investimenti pubblici che dovranno arrivare «ampiamente sopra il 3 per cento del Pil» e sulla «revisione delle concessioni» per migliorare «qualità dei servizi, costi e investimenti». Si arriva alla riforma del fisco: si parla di «riduzione strutturale del cuneo fiscale sul lavoro, tramite riforma Irpef in chiave progressiva». Seguono la semplificazione fiscale, il contrasto all’evasione e l’implementazione delle banche dati. Oltre a giustizia e pubblica amministrazione è importante la riforma del mercato del lavoro: l’obiettivo è di «tutelare i lavoratori vulnerabili, garantendo salari dignitosi».