Ormai per molti è diventato un’abitudine, mentre per altri si è trasformato nel gesto tipico di questa pandemia, un nuovo modo di salutarsi in un periodo di distanziamento sociale. In realtà, il saluto con il gomito, adottato anche dai capi di Stato e uomini di governo, andrebbe evitato. Come ricorda il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, condividendo un tweet dell’economista Diana Ortega, «è meglio evitare di toccarsi con i gomiti perché questo ti fa stare a meno di un metro di distanza dall’altro» e suggerisce di mettersi una mano sul cuore per salutare le persone care che incontriamo.
La #OMS desaconseja saludar con el codo: lo mejor es llevarse la mano al corazón. El director de la OMS, @DrTedros, rechaza este saludo porque no se guarda la distancia de seguridad y puede haber transmisión del virus a través de la piel pic.twitter.com/eRn1Q57K2F
— Dɪᴀɴᴀ Oʀᴛᴇɢᴀ (@DianaOrtegaG) September 13, 2020
Un avvertimento che Ghebreyesus già aveva fatto a marzo, sempre per la stessa ragione, e che adesso torna a sottolineare proprio in un periodo in cui in molti Paesi europei i contagi stanno tornando ad aumentare, con la complicità di chi, distrattamente o meno, sta allentando l’attenzione sul rispetto delle norme di distanziamento sociale.
It’s been a very busy week for everyone. The world is fighting #COVID19 together as one. And yet life must go on. I hope everyone is taking rest this weekend. Here are some recommendations from @WHO
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) March 7, 2020
Un appello rimasto evidentemente inascoltato, visto che molte persone e perfino i più importanti esponenti del governo hanno preso l’abitudine di salutarsi così in pubblico. Un cortocircuito continuo, insomma, in cui si fa fatica a capire quale siano le giuste norme di sicurezza e distanziamento da rispettare per contenere la pandemia. Una pandemia che intanto non arresta la sua corsa: si è registrato un nuovo record di contagi globali, 308mila in sole 24 ore. I casi totali hanno superato quota 29 milioni, i morti sono più di 924mila.
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E l’Italia non fa eccezione: ieri sono stati registrati 1.458 nuovi casi e 7 morti. Le persone ricoverate in ospedale sono 2.042, in aumento di 91 unità in sole 24 ore. E i malati in terapia intensiva segnano un +5, arrivando a quota 187: da tre mesi che non erano così tanti. Insomma il ritorno alla normalità si allontana, e ora che riaprono le scuole e si ritorna alle normali attività quotidiane, dovremmo stare anche secondo l’Oms un po’ più lontani.