Dagli alunni in ginocchio a Genova perché sprovvisti di banchi ai due studenti disabili di Pisa che non sono potuti rientrare a scuola perché mancano gli insegnanti di sostegno. Sono ancora tante le criticità da risolvere per una ripresa ottimale dell’anno scolastico. Ma al di là delle dichiarazioni e delle polemiche politiche che non sono nuove in un settore che coinvolge la quotidianità delle famiglie, sono infatti i numeri che, in una situazione complessa come questa, possono far capire a che punto siamo.
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Mancano 2,2 milioni di banchi monoposto. Al momento ne sono stati consegnati circa 200mila. Quelli che rimangono da consegnare dovrebbero arrivare, stando alle indicazioni fornite dal Governo, entro fine ottobre. «In dieci giorni sono stati messi a disposizione 200 mila banchi, pari alla stessa quantità che ordinariamente viene prodotta in Italia in un anno intero. Entro fine ottobre saranno distribuiti agli istituti scolastici 2 milioni di banchi monoposto e 400mila sedute innovative. In questo modo verranno soddisfatte le richieste pervenute, anche di quelle Regioni che hanno richiesto sino al 70% del ricambio degli arredi scolastici», ha chiarito il premier Conte in una nota che fa il bilancio del primo giorno di ritorno in classe. Sono stati aggiornati anche i numeri del materiale sin qui distribuito: «Ad oggi – ha detto Conte – sono state fornite gratuitamente 136 milioni di mascherine chirurgiche nelle scuole di tutta Italia e 445mila litri di gel igienizzante».
Un altro numero che racconta come la scuola riapre i battenti, ovvero con organici non ancora completi, è 60mila. Sono ancora tante le cattedre rimaste vuote, dopo immissioni in ruolo (ne erano state utilizzate quasi 85mila) e le call veloci (si stanno lavorando le 2.500 istanze inviate).
Sono 170 mila gli alunni con disabilità che all’apertura della scuola non hanno ritrovato più il docente di sostegno che li seguiva l’anno scorso. In molti casi ne cambieranno nei prossimi mesi anche più di uno. Secondo la Flc Cgil, i ragazzi con disabilità che non troveranno lo stesso insegnante di sostegno saranno all’incirca due su tre.
Quasi il 50% del personale della scuola, pari a circa 500mila tra docenti e non docenti, ha svolto il test sierologico per il Covid 19 e di questi il 2,6% – cioè circa 13mila persone – è risultato positivo e non prenderà servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Sono i dati dell’ufficio del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che ha avviato nelle settimane scorse la campagna con la distribuzione di 2 milioni di test agli istituti scolastici
Sono sette le regioni che hanno deciso di posticipare la data dell’avvio delle lezioni. Una scelta che in qualche caso è stata fatta per bypassare la tornata elettorale del 20 e 21 settembre. In Friuli Venezia Giulia si tornerà tra i banchi il 16. Il 22 sarà la volta della Sardegna, il 24 di Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania. In quest’ultima regione il governatore Vincenzo De Luca ha confidato che non è detto che si riaprano le scuole il 24. Le lezioni sono già ricominciate il 7 settembre in Alto Adige. In totale, conteggiando le regioni dove la scuola ha già aperto e quelle dove ripartirà il 24 settembre, sono oltre 8,3 milioni gli studenti.
In base alle Linee guida sul trasporto pubblico e scolastico, gli scuola bus avranno i segnaposto, mai con la presenza oltre 80%. Un numero di bambini superiore a questa soglia potrà essere accettato solo se il percorso sarà inferiore ai 15 minuti. Ogni viaggio andrà attentamente monitorato, anche perché i bambini nel tragitto dovranno indossare la mascherina.