A spuntarla, per ora, è il governatore del Piemonte Alberto Cirio: la misurazione della febbre va autocertificata dalle famiglie a casa oppure controllata a scuola. Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza presentata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Secondo i giudici, la decisione di respingere la sospensiva si basa sul fatto che l’ordinanza della Regione Piemonte non ha affatto sovvertito quanto stabilito dallo Stato. Il rischio sanitario, secondo quello che si apprende, era tale da giustificare questi provvedimenti straordinari volti a garantire la salute di studenti e docenti nelle scuole.
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«Sono dispiaciuto che la scelta del governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio», ha commentato il presidente Cirio, su un provvedimento, sottolinea, che «punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni».
Il governo dà infatti totale responsabilità ai genitori, ma non richiede alcun controllo da parte delle scuole. È lì che l’ordinanza della regione Piemonte aggiunge un «pezzetto in più»: «Io impongo agli istituti di verificare che le famiglie abbiano fatto il proprio dovere – spiega Cirio –. E possono farlo nel modo che gli viene più comodo: facendolo scrivere sul diario, con una autocertificazione, usando il registro elettronico o con lo strumento che ritengono più idoneo. Questo, prima che inizi l’attività didattica: e quindi, anche in questo caso gli insegnanti possono scegliere se farlo in cortile o in classe». Se lo studente, dunque, è sprovvisto di autocertificazione, sarà la scuola a misurargli la temperature.
Le argomentazioni devono avere convinto il Tar, che ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal governo. «Sospendere il decreto regionale che impone alle scuole di verificare la temperatura degli studenti prima delle lezioni comporterebbe una riduzione del livello di tutela dal contagio presso gli istituti scolastici piemontesi», scrive il presidente del Tar del Piemonte, Vincenzo Salamone. L’ordinanza piemontese, quindi, rimarrà valido fino all’udienza davanti al Collegio camerale fissata per il 14 ottobre.