Dopo l’accordo con AstraZeneca, la Commissione europea ha firmato un contratto con le multinazionali farmaceutiche Sanofi e Gsk per la fornitura fino a 300 milioni di dosi un potenziale vaccino contro la Covid-19. Gli Stati membri dell’Ue potranno anche donare dosi riservate ai Paesi a reddito medio-basso. Sanofi e Gsk si metteranno al lavoro per rendere disponibile «in tempi brevi» una quota «significativa» della loro fornitura di vaccini.
This agreement with the @EU_Commission in partnership with @GSK is a key milestone in the effort to protect the people of Europe against #COVID19. #SanofiActshttps://t.co/k3bAysH04u pic.twitter.com/wj2qrMkZGT
— Sanofi (@sanofi) September 18, 2020
Il candidato vaccino utilizza la combinazione tra la tecnologia basata su proteine ricombinanti di Sanofi, già utilizzata per la produzione del vaccino antinfluenzale, e la tecnologia adiuvante consolidata di Gsk. Il 3 settembre le aziende hanno annunciato l’avvio degli studi clinici di fase 1/2 a supporto dello sviluppo del loro candidato vaccino. La Fase 3 «inizierà entro la fine del 2020 e l’approvazione regolatoria potrebbe essere richiesta nella prima metà del 2021». L’obiettivo è produrre fino a un miliardo di dosi all’anno.
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L’accordo è stato finanziato dallo strumento per il sostegno di emergenza, che dispone di fondi destinati alla costituzione di un portafoglio di potenziali vaccini con profili diversi e prodotti da società diverse. La Commissione sta negoziando accordi per vaccini contro il coronavirus anche con altre aziende, così da «aumentare le nostre possibilità di trovare un rimedio efficace contro il virus» spiega la presidente Ursula von der Leyen. Tra le società coinvolte ci sono Johnson & Johnson, CureVac, Moderna e BionTech.