Torna l’obbligo delle mascherine all’aperto. In Campania, regione che negli ultimi giorni ha registrato un numero di contagi record, il riconfermato governatore Vincenzo De Luca torna a misure drastiche per contenere la diffusione del virus: almeno fino al 4 ottobre si va avanti con i dispositivi di protezione individuale da indossare obbligatoriamente anche all’aperto e non si esclude l’adozione di misure ancora più restrittive. Anche governatore della Liguria Giovanni Toti ha annunciato una ordinanza con l’obbligo di indossare la protezione anche di giorno in alcune zone del centro di Genova.
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Sono le ultime, in ordine di tempo, misure restrittive varate per tenere sotto controllo un possibile focolaio di Covid-19. Questa è la via italiana, monitoraggio dei casi e circoscrizione dei focolai, nel controllo del coronavirus, una via che ha raccolto gli elogi di Financial Times e Wall Street Journal e che è fatta di regole e imposizioni più dure che altrove. I risultati però sembrano esserci. L’ultimo bollettino del ministero della Salute ha indicato 1.640 nuovi casi di contagio, con 103.696 tamponi effettuati. Tutti gli altri Paesi europei fanno numeri ben più alti, come la Francia dove i nuovi casi positivi sono risaliti sopra quota 13mila.
In Campania il governatore De Luca ha firmato l’ordinanza che stabilisce ulteriori misure per la prevenzione e la sicurezza. «Su tutto il territorio regionale, con decorrenza da oggi e fino al 4 ottobre 2020 – si legge nel provvedimento – fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza della rilevazione quotidiana dei dati epidemiologici della regione, viene disposto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto». Un obbligo, si sottolinea nell’ordinanza, che «prescinde dalla distanza interpersonale»: dunque niente deroghe e niente scuse. Una decisione che arriva nel giorno in cui riaprono ufficialmente le scuole pubbliche — mentre alcuni istituti privati si sono già trovati a fronteggiare alcuni casi di Covid fra studenti – e in concomitanza con la chiusura di due bar che sono il simbolo della movida fra la zona di Posillipo e Mergellina.
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Obbligo di mascherina all’aperto, indipendentemente dalle distanze, 24 ore su 24 anche a Genova in alcune aree del centro storico a ridosso del Porto Antico. La decisione di inasprire le misure antivirus è stata presa dal governatore della Liguria Giovanni Toti, fresco di riconferma, di concerto con il sindaco del capoluogo Marco Bucci. «C’è un potenziale cluster in quelle zone — spiega Bucci — Dobbiamo farlo per salvaguardare la salute di chi vive lì e di tutti i cittadini in generale». Si temono nuovi focolai, sulla base delle indicazioni degli esperti. «In quelle vie — aggiunge Toti — stando al nostro sistema di tracciamento si registra il più alto numero di contagi».
È ormai universalmente riconosciuto che la mascherina è il più efficace strumento di lotta al Covid, ha ricordato Bucci: «Solo il suo utilizzo porta a un notevole calo degli infetti. Al chiuso nei luoghi pubblici rimane l’obbligo di metterla a esclusione di chi si trova al tavolo per la consumazione». I locali che verranno sorpresi con persone senza mascherine all’interno verranno chiusi da 5 a 30 giorni e i clienti sprovvisti saranno multati. «Una severità necessaria per stroncare il cluster». La durata dell’ordinanza non è stata definita. Dipende dai numeri dell’epidemia, dalla sua diffusione, da come si muove nelle aree interessate. «Appena torneremo ai livelli precedenti, la toglieremo. Misure più severe non ne sono previste, metterebbero in grave difficoltà l’economia della città».
MISURE PER #LASPEZIA
Sono prorogate fino a domenica alle 24 di domenica 27 settembre tutte le misure che erano già state assunte per il quartiere Umbertino alla Spezia. #Covid— Giovanni Toti (@GiovanniToti) September 23, 2020
Oltre a Genova, in Liguria c’è il caso La Spezia dove stata prorogata fino a lunedì la sospensione dell’attività didattica, a causa dell’emergenza positivi, che sono 1.049. La città è al centro di un aumento di contagi da fine agosto, forse conseguenza dei festeggiamenti per la promozione in Serie A della squadra di calcio. C’è l’obbligo della mascherina 24 ore su 24 in tutta la provincia e il divieto di assembramento nel quartiere Umbertino, dove si sono registrati la maggior parte dei contagi.