I tamponi rapidi entrano a scuola per scoprire contagi al Covid tra studenti e prof nel giro di 15 minuti. Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alle indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute sull’uso dei tamponi rapidi anche nelle scuole «per la sola attività di screening». «L’utilizzo di tali test antigenici rapidi – si legge nel comunicato del ministero della Salute – è in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da Sars-CoV2».
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Tecnicamente si tratta di un diverso tipo di tampone diagnostico “rapido” che rileva la presenza del virus negli individui infetti. Si tratta dei “test antigenici” rapidi usati finora negli aeroporti sempre per monitoraggio sui grandi numeri di persone (come accade per lo screening delle persone che ritornano dai Paesi considerati “a rischio” come Croazia, Spagna, Malta e Grecia). Funzionano in modo diverso dai tamponi tradizionali: sono basati sulla rilevazione di proteine virali (antigeni) presenti nelle secrezioni respiratorie. Anche in questo caso il prelievo avviene con dei bastoncini infilati nelle narici e nella faringe. La risposta è “del tipo sì/no” e arriva in media entro 20 minuti. Hanno una sensibilità dell’80-85%, sicuramente inferiore ai tamponi “classici”, cioè riconoscono circa 80-85 infetti su 100. «Una affidabilità – sottolinea la circolare – ancora non raggiunta dai test salivari, che, allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone in quanto richiedono un laboratorio attrezzato».
Nella bozza della circolare presentata dal ministero della Salute ed esaminata dal Cts, si afferma in maniera esplicita che «ai fini esclusivi di screening è possibile utilizzare i test antigenici» nelle scuole. L’esame diagnostico per eccellenza rimane il tampone “tradizionale” che ha una sensibilità del 98% e in laboratorio impiega da 2 a 6 ore. Ma ci sono Regioni che hanno già scritto protocolli dove si prevede l’ingresso dei medici della Asl a scuola per fare i test rapidi agli studenti che si sentono male.
È stato dato il via libera da parte del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, alla richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test rapidi destinati «alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici di Sars-Cov-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare». Le offerte dovranno essere presentate entro le 18.30 di giovedì 8 ottobre 2020. Le imprese che intenderanno rispondere dovranno indicare la disponibilità a fornire in comodato d’uso gratuito, qualora fosse necessario, un sufficiente numero di macchinari, presso i siti di distribuzione indicati dal Commissario straordinario, per la somministrazione dei test consegnati, e a distribuire i test stessi sul territorio nazionale con mezzi idonei.