È inizia a Cleveland, in Ohio, la stagione dei dibattiti fra i candidati alla presidenza che conduce alle elezioni del 3 novembre. Al voto mancano 34 giorni, ma in una campagna elettorale deragliata a causa del coronavirus i quattro confronti televisivi del prossimo mese — tre fra Donald Trump e Joe Biden e uno fra i loro running mate, Mike Pence e Kamala Harris — saranno fra i pochi momenti pubblici in grado di cambiare l’andamento di queste presidenziali.
Il primo dibattito tv tra Donald Trump e Joe Biden è stato più simile a una rissa verbale che a un confronto con toni presidenziali. Per le norme anti-Covid non c’è stata la simbolica stretta di mano tra i due candidati ma non è certo questo che avrebbe potuto appianare gli animi, che sono sembrati sin dalla prima domanda molto tesi.
Dalla Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio, il giornalista di Fox News e moderatore del dibattito Chris Wallace ha aperto subito il confronto con la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Per Trump non ci sono problemi sulle tempistiche, criticate invece dai democratici: «Sono stato nominato per 4 anni, non per tre. Abbiamo vinto le elezioni e abbiamo il diritto di scegliere».
— Fox News (@FoxNews) September 30, 2020
Dopo un inizio civile, il dibattito si è acceso come da copione sul tema del coronavirus e della gestione della pandemia. Come ci si aspettava Biden ha puntato sui numeri: 200mila morti. «Io ho fatto un lavoro che tu non avresti mai saputo fare, non è nel tuo sangue», ha detto Trump ribadendo ancora una volta di essere vittima di “fake news” e di una stampa che favorisce il candidato dem.
Non sono mancati gli insulti sul palco. Biden ha detto a Trump: «Sei un bugiardo e un clown». Trump ha risposto: «Non c’è nulla di intelligente in te». Il grande tema caldo delle ultime ore riportato a Cleveland è stato quello dell’evasione fiscale del presidente Trump che ha assicurato: «Ho pagato milioni in tasse e ve lo dimostrerò». Il presidente americano ha puntato poi, come fu con Hillary Clinton, sul suo ruolo da outsider: «Ho fatto più io in 47 mesi che tu in 47 anni».