Feste private ridotte a pochi partecipanti, battesimi e matrimoni a numero chiuso, verifiche costanti nelle zone della movida, con possibili chiusure anticipate dei locali. Con 5.372 nuovi contagi nelle ultime 24 ore il governo valuta nuove misure per contenere l’avanzata del coronavirus. Il Comitato tecnico scientifico ha evidenziato la preoccupazione per gli indici epidemiologici, sottolineando la necessità di tenere sotto osservazione il numero dei posti letto occupati negli ospedali. Il pericolo, su questo gli scienziati sono netti, riguarda l’aggregazione di persone. E infatti viene evidenziata «la grande criticità correlata alle aggregazioni di persone e degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico». Anche perché soltanto tra un paio di settimane si avrà il quadro chiaro degli effetti causati dalla riapertura delle scuole. E appare scontato che il numero dei nuovi positivi continuerà ad aumentare giorno dopo giorno.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, crescono i contagi: il confronto tra regioni spaventa il Sud
E per questo i ministri degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza stanno valutando con regioni e comuni quelle misure che potrebbero essere estese a livello nazionale con l’inserimento nel Dpcm che il presidente del consiglio Giuseppe Conte firmerà mercoledì 15 ottobre. Provvedimenti che metteranno in cima alla lista “nera” le aree della movida, i luoghi dove ci sono assembramenti, comprese le feste private indicando una soglia massima di presenti non superiore alle dieci unità (pur consapevoli della difficoltà di vigilare sul rispetto di quest’ultima prescrizione). Ma l’attenzione si concentra anche su autobus e metropolitane, che viaggiano spesso a capienza piena nonostante dovrebbero essere occupati all’80 per cento. Il modello è quello applicato ieri con l’ordinanza firmata dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti per Latina, con restrizioni per tutte le occasioni pubbliche.
La scorsa settimana regioni e associazioni di categoria si sono opposte alla chiusura anticipata di bar e ristoranti, ma se il numero dei nuovi positivi dovesse continuare a salire con questa intensità limitazioni forti diventerebbero inevitabili. Oltre a imporre la chiusura alle 23 o alle 24 , nella convinzione che in questo modo si riesca a limitare la circolazione delle persone e in particolare dei giovani in strade e piazze con relativo assembramento, una delle ipotesi allo studio è la limitazione dei posti a tavola proprio per favorire il distanziamento.
Il numero dei partecipanti dipende inevitabilmente dalla capienza dei locali, ma una delle misure che potrebbero essere prese riguarda proprio un limite di capienza nei locali pubblici che vengono destinati alle feste private per i compleanni, ma anche a quelle che seguono matrimoni o battesimi dove il numero dei partecipanti è inevitabilmente più alto. Per questo potrebbero scattare restrizioni sulle modalità di incontro, come il divieto di organizzare buffet. Ma se l’indice Rt resterebbe superiore a 1,5 per tre settimane di seguito potrebbero essere decise serrate anche nel settore dei servizi, dai negozi alle palestre.