Scende a 10 giorni la quarantena e per i positivi basta un solo tampone negativo per uscire dall’isolamento. Sono le due principali decisioni prese dal Comitato tecnico scientifico convocato dall’esecutivo in vista del varo di un nuovo Dpcm. Così facendo, si ridurrà fin da subito la forte pressione sui tamponi che potranno essere usati per testare un numero più grande di persone. Il Cts ha esaminato anche la questione relativa ai tamponi rapidi (molecolari ed antigenici) che potrebbero essere autorizzati per esaminare i contatti stretti, senza prendere ancora una decisione. Ad effettuarli potrebbero essere i medici di famiglia e i pediatri.
Chi è entrato in contatto con un positivo dovrà stare in isolamento fiduciario per 10 giorni, e non 14, come previsto fino ad ora. Il protocollo prevede dieci giorni di quarantena e un tampone molecolare. Se l’esito è positivo, il soggetto dovrà effettuare altri 7 giorni di isolamento al termine del quale sottoporsi nuovamente al test. In caso di nuova positività, dovrà rimanere altri 4 giorni in quarantena e poi effettuare un ultimo tampone molecolare. Anche in caso di positività sarà comunque ‘libero’: studi internazionali, sottolineano dal Cts, affermano infatti che dopo 20 giorni la carica virale è talmente bassa che il soggetto non è più in grado di infettare. La questione della durata della quarantena è stata molto discussa, ma anche tra gli esperti i pareri in merito sono contrastanti. Molti temono che una simile misura possa portare a un aumento dei contagi sostenendo che l’impennata nel numero di nuovi casi avvenuta in Francia nelle ultime settimane dipenda anche dall’accorciamento della quarantena (il governo di Macron l’ha ridotta a 7 da inizio settembre).
La regola del doppio tampone, in vigore finora, stabiliva che le persone ammalate fossero dichiarate ufficialmente guarite solo dopo due tamponi negativi consecutivi. Dalla riunione del Cts sembra essere emerso un nuovo orientamento, tale per cui potrebbe bastare un solo tampone negativo per dichiarare una persona guarita e/o per porre fine a un isolamento fiduciario. L’Oms aveva dato indicazioni in questo senso già quest’estate, quando aveva cambiato le linee guida sul rilascio dall’isolamento di pazienti Covid-19. Adesso bisognerà aspettare per capire quali nuove regole anti-Covid il governo intende introdurre con il nuovo decreto della presidenza del Consiglio.