Aiuti anti-crisi per le imprese, incentivi per l’assunzione degli under 35, più fondi per i contratti di medici, infermieri e docenti nella scuola. La legge di Bilancio per il 2021 da 40 miliardi, approvata «salvo intese» dopo una lunga trattativa nella maggioranza, è inevitabilmente tutta in chiave anti-Covid-19. L ’unica grande novità, anche se partirà a luglio e non a gennaio, è l’assegno unico per i figli che dovrebbe essere garantito per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni. Sul delicato tema delle cartelle esattoriali si è arrivati a un compromesso: blocco delle ingiunzioni di pagamento e delle procedure esecutive ma resta confermata la ripartenza delle cartelle. Dopo la sospensione delle cartelle legata all’emergenza Covid, Iv e M5s chiedevano un nuovo blocco, fino a gennaio. Ma la soluzione trovata è non bloccare le cartelle ma la fase esecutiva.
C’è un fondo emergenza Covid da 4 miliardi di euro nel disegno di legge di Bilancio che servirà ad aiutare i settori più colpiti dalla pandemia e dalle chiusure che potrebbero essere adottate. Si studia una nuova edizione del contributo a fondo perduto varato prima dell’estate, con la copertura di una parte della perdita di fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I settori saranno individuati in un secondo momento, in base alle prossime decisioni del governo. Ma fin da ora l’attenzione si concentra turismo, ristorazione, spettacolo e società sportive.
Estesa anche la cassa integrazione fino alla fine dell’anno per le aziende che la esauriranno a metà novembre. E poi altre 18 settimane di cassa per il 2021, che naturalmente potranno essere aumentate, con nuovi fondi, in caso di necessità. Dal primo gennaio, però, cambierà il blocco dei licenziamenti introdotto a inizio pandemia. A non poter licenziare saranno solo le aziende che in quel momento stanno usando la cassa integrazione. Copertura strutturale per il taglio del cuneo fiscale in busta paga anche per i redditi tra 28 mila e 40 mila euro. Azzerati per tre anni i contributi a carico delle aziende per le assunzioni di giovani under 35.
Sul fronte pensioni si è arrivati alla proroga di un anno di opzione donna e Ape sociale, che consentono l’uscita anticipata alle donne e alle categorie deboli, come i disoccupati. E poi la sterilizzazione degli effetti del calo del Pil sui futuri assegni. A differenza del solito, stavolta il capitolo pensioni è ridotto. Non è un caso. Secondo la commissione europea il peso della previdenza sulla spesa pubblica deve diminuire. E nei giorni in cui si tratta sul Recovery fund il governo non vuole andare allo scontro. La vera questione viene rimandata all’anno prossimo quando scadrà la sperimentazione di Quota 100. E si dovrà trovare un’uscita non troppo brusca.
In cima alle misure anti-covid ci sono 3,8 miliardi di euro per la sanità. Serviranno, tra l’altro, a stabilizzare medici e infermieri che adesso sono a tempo determinato. Mentre 400 milioni di euro saranno utilizzati per l’acquisto di vaccini e altre esigenze collegate all’emergenza Covid. Per la scuola ci sono 350 milioni di euro che andranno ai Comuni per potenziare il sistema dei trasporti, sotto accusa in questi giorni. Ci sono poi 1,2 miliardi di euro per assumere 25 mila insegnanti di sostegno. Tra borse di studio, edilizia e assunzioni, alle università andranno 3,4 miliardi di euro. Per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici sono previsti 400 milioni di euro.
Dal prossimo anno sono previste 25 mila assunzioni per gli insegnanti di sostegno con un fondo di 1,2 miliardi di euro, mentre un miliardo e mezzo andrà all’edilizia scolastica, 2,4 miliardi invece per la riqualificazione degli edifici universitari. Il tema scuola resta legato a quello dei trasporti pubblici che usufruiranno di un fondo aggiuntivo di 350 milioni di euro per sostenere il trasporto locale, con particolare attenzione a quello riservato agli studenti.