I sindaci potranno chiudere strade e piazze dopo le 21 per evitare assembramenti. I ristoranti rimangono aperti fino alle 24, ma ai tavoli non potranno sedersi più di sei persone. I bar dovranno invece chiudere alle 18 se non fanno servizio al tavolo. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa ha presentato il nuovo Dpcm sull’emergenza Covid. «Questo provvedimento dovrà consentirci di affrontare questa seconda ondata di contagi che sta interessando l’intera Europa, non possiamo perdere tempo. Dobbiamo agire ora per evitare un lockdown generalizzato. Il Paese non può permettersi una nuova battuta d’arresto che potrebbe compromettere il tessuto economico».
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I sindaci potranno disporre «la chiusura al pubblico, dopo le ore 21.00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».
Nuove restrizioni anche per bar e ristoranti. «Tutte le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 sino alle ore 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18 in assenza di consumo al tavolo», ha chiarito il premier. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia e l’asporto fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite fino alle 21. Sospese sagre e fiere.
Il premier ha poi ribadito la volontà di incrementare lo smart working nel pubblico impiego , dove da subito è stato previsto che tutte le riunioni nella pubblica amministrazione avverranno a distanza, on un provvedimento ad hoc a cui sta lavorando la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone. Una misura che mira a limitare i contatti all’interno degli uffici, ma anche a ridurre le presenze sui mezzi pubblici. Si tratta di un provvedimento che riguarda i dipendenti pubblici, ma potrà essere adottato anche nel settore privato con accordi mirati.
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza. «Le scuole secondarie di secondo grado adotteranno forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica – ha spiegato Conte – incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9».
Palestre e piscine rimangono aperte ma hanno una settimana di tempo per adeguare i protocolli. «Daremo una settimana di tempo alle palestre per allinearsi ai protocolli di sicurezza», ha sottolineato Conte chiarendo che «saranno prese decisioni sulle chiusure per chi non rispetterà tali protocolli». Confermato lo sport di contatto a livello amatoriale. L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale.
Al di là delle singole misure, in ogni caso, il capo del governo ha invitato tutta la popolazione ad adottare la massima cautela nelle relazioni interpersonali: «Le misure più efficaci restano le precauzioni di base: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici. In queste situazioni occorre massima precauzione». «Dobbiamo impegnarci —ha evidenziato — la situazione è critica, il governo c’è, ma ciascuno deve fare la propria parte e tutti insieme supereremo questo momento difficile».