Per valutare gli effetti sui contagi delle restrizioni introdotte con l’ultimo Dpcm, dalla chiusura alle 24 di bar e ristoranti allo stop degli sport da contatto, secondo gli esperti servono almeno una decina di giorni. Troppi secondo tante regioni che in ordine sparso hanno emanato provvedimenti assai più restrittivi per contenere i contagi nei loro territori. Lombardia e Campania sono le prime a decidere la «serrata» dopo le 23 e nel fine settimana, Piemonte e Liguria hanno scelto una linea più. Altre chiusure potrebbero arrivare nei prossimi giorni se la curva dei contagi da Covid-19 continuerà a crescere.
La linea della Lombardia concordata con il ministero della Salute prevede il divieto di spostamento e la chiusura delle attività ogni giorno dalle 23 alle 5. Nel fine settimana saranno invece chiusi i centri commerciali non alimentari e la grande distribuzione, lasciando aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità.
Coprifuoco anche in Campania con regole ancor più rigide. Oltre alla chiusura dalle 23 alle 5 di negozi, locali pubblici e ogni altra attività non essenziali, e al divieto di spostamento per i cittadini, il governatore Vincenzo De Luca ha imposto anche per tutto il giorno «la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali». Rimangono chiuse le scuole fino al 30 ottobre.7
In Piemonte secondo la nuova ordinanza del governatore Alberto Cirio i locali pubblici potranno chiudere alle 24, ma nel fine settimana scatterà la serrata dei centri commerciali. Potranno rimanere aperti soltanto alimentari e farmacie. Dal 26 ottobre entra in vigore l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula.
Didattica a distanza alternata anche per la Liguria. Il governatore Giovanni Toti ha previsto per le «secondarie di secondo grado» la presenza al 50 % degli studenti con «l’esclusione delle classi prime». Sono state «consentite le attività delle sale giochi dalle 5 alle 18», mentre è stato ribadito il «divieto assoluto di assembramento». I circoli e i centri culturali devono chiudere alle 24.