In origine furono i negazionisti, i gilet arancioni e i no-mask. Invitavano a ribellarsi e a scendere in strada contro la “dittatura sanitaria. Adesso sono antagonisti dei centri sociali, esponenti di estrema destra, ultras e manovalanza della criminalità organizzata i protagonisti degli scontri in diverse città italiane contro le restrizioni imposte dal nuovo Dpcm per contenere la diffusione del contagio da coronavirus che prevede, tra le altre cose, la chiusura di bar e e ristoranti alle 18.
Dopo i disordini a Milano e Torino, l’allerta del Viminale è alta perché a scendere in piazza nono sono stati solo gli imprenditori e i lavoratori colpiti dalle misure. La linea, dicono al ministero dell’Interno, è quella della massima attenzione, viene sottolineata la necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, avvertendo che vi sarà massima fermezza nei confronti dei violenti.
Sono 28 le persone che sono state accompagnate in questura a Milano. Tredici denunciati sono minorenni, tra questi alcuni hanno piccoli precedenti. Diciotto sono italiani e dieci stranieri. Denunciata anche una ragazza anarchica mentre i restanti non sono riconducibili a gruppi conosciuti. Danni soprattutto alle vetrine dei locali, ai monopattini e biciclette a noleggio, a un tram, mentre è stata scagliata una bottiglia incendiaria contro un’auto della Polizia locale che non è stata colpita. Tra i manifestanti sono stati riconosciuti dagli agenti sul posto gruppetti dell’area anarchica che frequenta via Gola, dei centri sociali, ma anche militanti dell’estrema destra, che si sono comunque tenuti abbastanza defilati. Non c’è insomma un’unica ‘bandiera’ responsabile delle devastazioni.
Corso Buenos Aires, ora.#milano #dpcm #manifestazione pic.twitter.com/cqSmpBwDpp
— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) October 26, 2020
Ammontano a decine di migliaia di euro i danni causati dai violenti che hanno devastato il centro di Torino durante le proteste anti Dpcm, tra vetrine infrante e cassonetti dell’immondizia divelti e gettati a terra. Buona parte della refurtiva dei saccheggi è stata recuperata dalle forze dell’ordine, che conta tra le sue fila una decina di feriti. L’attività investigativa degli inquirenti è tuttora in corso per identificare gli autori delle violenze che hanno scatenato le violenze tra delinquenti comuni, ultras, esponenti dei centri sociali e antagonisti. Sono in corso i sopralluoghi della polizia scientifica nei negozi saccheggiati.
Bruciano monopattini , cosa significa tutto questo ? #ItaliaSiRibella #torino pic.twitter.com/kaCWiFLR0y
— Maria Medici (@mariamedici10) October 26, 2020
A Napoli circa duemila persone hanno manifestato in piazzale Plebiscito. La manifestazione, a cui hanno partecipato cittadini comuni ed esercenti che protestavano contro la chiusura anticipata dei locali prevista dall’ultimo Decreto del presidente del Consiglio, è stata pacifica, contrariamente a quanto successo sempre a Napoli due giorni prima, quando c’erano stati atti di teppismo e vandalismo, a cui avevano partecipato gruppi violenti e di estrema destra.