Il coronavirus dilaga in Europa che prova a correre ai ripari. La crescita esponenziale dei contagi spinge i leader a virare, in fretta, su misure sempre più restrittive. Il passo più deciso lo ha fatto la Francia con il presidente Macron ha imposto un lockdown quasi totale, mentre la Germania ha avviato una nuova stretta sulle attività non essenziali. È corsa contro il tempo anche in casa nostra: servono almeno 10 giorni per capire se con le nuovi restrizioni introdotte dal Dpcm la curva tornerà sotto controllo, ma il governo sta già valutando nuove misure dopo che l’indice Rt, che misura la diffusione del virus, ha superato la soglia di 1,5 in diverse regioni.
Intanto, in Europa si fa strada l’idea di un lockdown sincronizzato. «L’Europa deve agire insieme e unita nella lotta al coronavirus», ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha richiamato gli Stati membri a una maggior condivisione e coordinamento, preparando secondo molti il terreno ad un possibile lockdown esteso e sincronizzato a livello europeo per frenare l’inarrestabile crescita della curva dei contagi. Come riporta La Stampa l’intesa non dovrebbe coinvolgere necessariamente tutti e 27 Paesi, potrebbe essere raggiunta almeno tra quelli maggiormente alle prese con la gestione della seconda ondata. L’intenzione sarebbe quella di adottare un provvedimento unico ma con la possibilità di prendere misure variabili in base alle varie realtà di ogni Nazione. Pare che la direzione presa sia quella di lasciare i Paesi liberi di aderire o meno alla proposta, senza necessariamente ricorrere al voto.
A spingere verso una misura comunitaria sono, in particolare, von der Leyen e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Mentre già a Bruxelles si comincia a ragionare su questo piano: i Paesi che per adesso hanno adottato solamente chiusure parziali, come l’Italia, potrebbero sentirsi “alleggeriti” da un lockdown su vasta scala. L’obiettivo è quello di diminuire le occasioni di contagio grazie all’assenza di qualsiasi tipo di assembramento. Tuttavia appare evidente che l’idea non potrà trovare l’unanimità dei 27: potrebbero essere molti i capi di governo che decideranno di non aderire a un accordo così vincolante.