Regna il caos, nel governo. E mentre a Palazzo Chigi si litiga sulla scuola, le regioni si preparano già a partire da questo week end a chiusure mirate per frenare la corsa dei contagi. Il criterio, già messo nero su bianco in un precedente Dpcm, è quello di valutare l’indice Rt, stabilire dove è fuori controllo, varare dei mini-lockdown. E già in molte regioni è stato superato il livello di guardia di 1,5. «Non si può attendere oltre è il coro unanime» dei governatori. E c’è chi prevede il coprifuoco per evitare assembramenti nella notte di Halloween, chi lascia a casa i bambini dell’asilo e chi riduce al 50% la capienza del trasporto pubblico. Ancora una volta lo scenario al quale si assiste è quello di iniziative locali in ordine sparso, che rischiano di creare confusione e perplessità nei cittadini.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, perché ci stiamo avvicinando allo scenario 4 e cosa significa
In Valle d’Aosta, regione che l’Istituto superiore di Sanità considera a «rischio elevato» di una trasmissione non controllata di Covid-19, da oggi scatterà il “coprifuoco”: non si potrà circolare – con le eccezioni per chi lavora e chi ha comprovate necessità (è prevista un’autocertificazione) – dalle 21 alle 5. Spostamenti limitati anche in Umbria in occasione della festività. La Regione ha infatti deciso di limitarli dalle 22 alle 5 per le notti a cavallo tra 31 ottobre e 1 novembre e primo-2 novembre «se non motivati da comprovate esigenze d’urgenza, di lavoro e di salute».
In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha firmato una nuova ordinanza che contiene, tra l’altro, lo stop alle scuole dell’infanzia a partire da lunedì. Sempre da lunedì prossimo, nelle scuole superiori della Basilicata sarà attuata solo la didattica a distanza: lo stabilisce una nuova ordinanza firmata in serata dal presidente della Regione, Vito Bardi. L’ordinanza ferma anche, a partire da domani, l’attività nei parchi tematici e di divertimento, gli sport di contatto e quelli di base e i settori giovanili. Verso la didattica a distanza va anche il Piemonte. Il presidente della Regione Alberto Cirio ha firmato una nuova ordinanza valida dal 2 al 24 novembre su tutto il territorio regionale. Nelle scuole superiori l’attività didattica in presenza è sospesa e sostituita dalla didattica digitale a distanza per tutte le classi del ciclo di istruzione, fatte salve le attività curriculari di laboratorio previste dai rispettivi ordinamenti didattici e la frequenza in presenza degli alunni con bisogni educativi speciali.
Non solo didattica a distanza in Piemonte. Tra le soluzioni promosse dalla regione per contenere i contagi Covid c’è anche quella che prevede, sempre da lunedì prossimo, che per il trasporto pubblico di linea urbano, extraurbano e ferroviario di competenza della regione Piemonte sia consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione del singolo mezzo, con utilizzo prioritario dei posti seduti, demandando, per il trasporto di linea urbano, agli organi competenti – entro il 4 novembre 2020 – l’introduzione di servizi aggiuntivi a carico della regione Piemonte, laddove in base ai dati riscontrati emergano particolari esigenze. Investimento per autobus aggiuntivi in Toscana. Secondo l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli «grazie a questo investimento nei 200 bus aggiuntivi, e a un corretto e ben coordinato impiego della didattica a distanza prevista dal nuovo Dpcm, possiamo raggiungere l’obiettivo della riduzione ad un effettivo 50% della capienza dei bus in Toscana, così da migliorare drasticamente il livello di sicurezza del trasporto pubblico locale per tutti gli utenti».