Si preannunciano nuove strette da parte del governo, che potrebbe imporre misure più restrittive anche nei confronti di altre regioni italiane. La cabina di regia per l’emergenza Covid potrebbe decidere un repentino cambiamento di fascia per alcune regioni, che potrebbero passare da zona gialla a zona arancione o addirittura a quella rossa. In base al nuovo Dpcm, il cambiamento cromatico comporterà anche restrizioni più severe per la popolazione. I riflettori sono puntati su Campania e Liguria, che potrebbero presto diventare regioni arancioni insieme a Puglia e Sicilia, o addirittura raggiungere Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta in fascia rossa.
Complessa la situazione della Campania, approdata a sorpresa in zona gialla. Il perché lo spiegano dalla Regione: «Napoli e Caserta hanno un indice Rt molto elevato, le altre tre province basso, e dunque la media regionale sta sotto l’1,5». Speranza ha chiarito che «il Dpcm prevede che il ministro possa intervenire su una regione, non su una rrovincia. Sull’area metropolitana può intervenire il presidente De Luca, come ha fatto Zingaretti a Latina». Peccato che De Luca sostenga il contrario, nell’eterno gioco di rimbalzo con il governo. Ma secondo Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, «per Napoli ci vorrebbe il lockdown».
In Liguria, dopo l’inserimento in fascia gialla, la Procura di Genova ha fatto sapere che sta «verificando se i dati inviati corrispondono alla realtà». Il solo sospetto fa indignare il presidente Giovanni Toti: «È grottesco che qualcuno da Roma, per ripararsi dalle proprie responsabilità, metta in dubbio i nostri dati». A preoccupare l’indice Rt della regione, che nella settima compresa fra il 15 ed il 29 ottobre è arrivato a 1,54. Un dato che avrebbe già dovuto inserirla fra le zone a rischio, così come l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva.
Altre regioni che potrebbero aggiungersi sono il Veneto, l’Umbria e la Toscana. Queste ultime, pur trovandosi in condizioni meno serie, destano preoccupazione per l’incremento dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva e dell’indice Rt. Osservata speciale anche l’Emilia Romagna, che si trova ad avere 4 province con un indice Rt superiore all’1,5 (le altre si trovano comunque comprese fra l’1,25 e l’1,5). Il rischio è ancora moderato, ma la situazione potrebbe rapidamente peggiorare. Già in Alto Adige le istituzioni locali hanno esteso la zona rossa a tutto il territorio.