«Fumata bianca per il Recovery Fund e il bilancio». Lo ha scritto su Twitter il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, annunciando l’accordo raggiunto tra Parlamento e Consiglio europeo sul futuro finanziamento 2021-2027 del bilancio europeo, cui è strettamente associato Next Generation Eu, il programma che include il Recovery Fund. «I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sul budget Ue e sul pacchetto di rilancio economico. I principali elementi: un rafforzamento mirato dei programmi, nel rispetto delle decisioni del vertice europeo di luglio», ha confermato il portavoce della presidenza di turno tedesca del Consiglio Ue, Sebastian Fischer.
Fumata bianca per Recovery e Bilancio #NextGenerationEU https://t.co/HFyNvpgxqG
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) November 10, 2020
L’accordo tra Parlamento e Consiglio completa il pacchetto complessivo di 1.824,3 miliardi di euro negoziato dai leader a luglio, che combina il budget per il bilancio 2021-2027 (1.074,3 miliardi di euro) e il Next Generation Eu750 miliardi di euro). Secondo quanto stabilito, l’accordo include il rafforzamento di 15 miliardi di euro dei budget destinati ai programmi dell’Ue, tra cui Horizon Europe (ricerca), EU4Health (salute) e l’Erasmus+ (mobilità degli studenti universitari). Le risorse aggiuntive arriveranno dalle multe dell’antitrust (12,5 miliardi di euro) e dalle ridistribuzioni da altri programmi nel corso del prossimo periodo finanziario (per i restanti 2,5 miliardi di euro).
Alla fine il Parlamento europeo ha ottenuto meno della metà dei 39 miliardi chiesti inizialmente, ma
è riuscito a garantire un aumento dei programmi faro che rischiavano di essere sottofinanziati in virtù dell’accordo del Consiglio europeo del luglio 2020, mettendo a repentaglio gli impegni e le priorità Ue, in particolare il Green Deal e l’agenda digitale. Grazie a l compromesso il Parlamento europeo tra l’altro triplica la dotazione per EU4Health, garantisce l’equivalente di un anno aggiuntivo di finanziamento per Erasmus+ e assicura che i finanziamenti per la ricerca continuino ad aumentare.
Adesso il documento dovrà essere sottoposto al Consiglio europeo e alla plenaria dell’Europarlamento per l’approvazione definitiva. L’Ambasciatore Michael Clauss, rappresentante permanente della Germania presso l’Ue, ha detto: «Siamo ora in grado di compiere i prossimi passi cruciali del processo: presentare le diverse parti del pacchetto agli Stati membri e al Parlamento per l’approvazione. L’Europa è stata duramente colpita dalla seconda ondata della pandemia di consiglio. Abbiamo urgentemente bisogno che il fondo per la ripresa sia attivo e funzionante per attutire le terribili conseguenze economiche della pandemia», e poi ha concluso con un velo di preoccupazione: «Spero che tutti comprendano l’urgenza della situazione e ora contribuiranno a spianare la strada alla rapida attuazione del bilancio dell’Ue e del pacchetto di recupero: nessuno ha bisogno di nuovi ostacoli e ulteriori ritardi».
Già, perché a minare il percorso di approvazione del bilancio europeo c’è la questione del meccanismo per vincolare l’erogazione del Recovery Fund al rispetto dello Stato di diritto. La Commissione europea ha confermato di aver ricevuto una lettera dal premier ungherese Viktor Orbán che, come promesso, ha minacciato di mettere il veto sul bilancio dell’Ue – e quindi anche sul Recovery Fund – se non sarà risolta la questione del meccanismo legato al rispetto dello Stato di diritto. Dalla parte dell’Ungheria c’è anche la Polonia, e il fronte potrebbe allargarsi con l’appoggio di altri Paesi dell’Est.