Ci sono gli incentivi per le assunzioni dei giovani under 35, l’assegno unico per i figli, il fondo anti-Covid nella maxi manovra per il 2021 che il governo si prepara a inviare alle Camere a quasi un mese dall’approvazione salvo intese in consiglio dei ministri. In realtà nell’ultimo mese la situazione del Paese è cambiata parecchio, con la curva dei contagi da coronavirus che si è impennata. E quindi alcuni passaggi della manovra sono da riscrivere. In particolare l’articolo 193, quello che crea un «fondo da ripartire per il sostegno alle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza». Dentro ci sono 4 miliardi di euro, chiaramente insufficienti ad attutire il colpo che ci sarà in tutto il 2021 visto che quella somma non raggiunge nemmeno il totale degli ultimi due decreti “ristori”, che coprono solo pochi mesi.
Nella bozza circolata, un primo intervento è dedicato al fondo per la riforma fiscale cui vengono destinati 2,5 miliardi nel 2022 e 1,5 miliardi a partire dal 2023. Si incrementa, inoltre, di 3 miliardi per il 2021 e di 5,5 miliardi dal 2022 in avanti il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia. Il testo prevede uno stanziamento di 340 milioni di euro per l’anno 2021 e di 400 milioni di euro per l’anno 2022 per l’assegno di natalità e la proroga anche al 2021 dei sette giorni di congedo di paternità.
È previsto un esonero contributivo del 100%, per massimo trentasei mesi e per un importo massimo di 6.000 euro, per le assunzioni degli under 35. Sale a quarantotto mesi per le assunzioni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’incentivo spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto a licenziamenti nei sei mesi precedenti l’assunzione, né procedano nei nove mesi successivi
Per rifinanziare altre dodici settimane di cassa integrazione arrivano 5,3 miliardi alle aziende che siano in difficoltà a causa dell’emergenza. Le dodici settimane devono essere collocate tra il primo gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e tra il primo gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per la Cig in deroga. Nel capitolo previdenziale trovano spazio le proroghe per Opzione donna e Ape sociale.
Nasce il Fondo a sostegno dell’impresa femminile, presso il Mise, con dotazione di 20 milioni per il 2021 e 2022. Lo prevede la manovra, stabilendo che il Fondo finanzi iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. L’obiettivo prioritario definire un insieme di strumenti capaci di intervenire su profili quali la nascita di imprese, l’assistenza all’attività imprenditoriale, uno specifico supporto alle start-up ad elevato contenuto tecnologico, una diffusione alle azioni condotte a livello regionale. Viene anche istituito il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo, formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia.