Campania e Toscana in zona rossa, mentre le regioni in zona arancione salgono a nove con l’aggiunta di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Confermate le indiscrezioni che arrivano dalla cabina di Regia di cui fanno parte il ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e le Regioni: in base al nuovo monitoraggio del virus e ai 21 parametri epidemiologici fissati dagli esperti, aumentano i territori considerati a rischio elevato e a rischio massimo. I dati sono al vaglio del Cts, poi il ministro Speranza firmerà l’ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 15 novembre. In pratica, con 16 regioni rosse o arancioni, resteranno gialle solo Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna e Veneto.
Nonostante le restrizioni aumentano nella maggior parte delle regioni italiane, l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità e del ministero Salute segnala che l’epidemia in Italia «seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente». Scende infatti il valore Rt (indice di contagio) a livello nazionale: «Nel periodo 22-4 novembre l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1.43», la scorsa settimana era a 1.72. Secondo gli esperti, questo «potrebbe costituire un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 25 ottobre 2020».
Il report guarda ai dati regionali della settimana dal 2 all’8 novembre, con aggiornamenti all’11 novembre: «Nella maggior parte del territorio la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 – prosegue il report – Si conferma pertanto una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale». Significa che di fatto su tutto il territorio nazionale si configura «un rischio elevato di epidemia non controllata e non gestibile». Inoltre, «sono 12 le Regioni che hanno superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni e province autonome hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese».