Sull’ipotesi di dialogare con il governo si spacca il centrodestra. Dopo gli avvicinamenti tra Forza Italia e la maggioranza, non solo Matteo Salvini ha accusato gli alleati di prestarsi a «inciuci», ma il caso è scoppiato anche dentro il partito di Silvio Berlusconi. Tanto che tre deputati hanno deciso di lasciare Forza Italia e aderire alla Lega: Laura Ravetto, ex sottosegretaria del governo Berlusconi e azzurra dal lontano 2006, e i due deputati alla prima legislatura Federica Zanella e Maurizio Carrara.
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A motivazione della loro decisione, i tre deputati hanno emesso una nota comune di rottura con Forza Italia: «Abbiamo deciso di impegnarci in politica in tempi e modi diversi, convinti che i valori e i programmi del centrodestra siano la risposta giusta per il Paese. Ringraziamo Silvio Berlusconi per averci dato la possibilità di tradurre le nostre competenze e il nostro ‘sentire’ in azioni politiche concrete. In qualità di eletti su collegi uninominali con i voti di tutto il centrodestra tuttavia viviamo con disagio le sempre più ampie aperture al governo e gli ammiccamenti con il Partito Democratico. Prendiamo atto che Forza Italia ha altresì perso quella forza propulsiva che l’aveva portata ad essere luogo di aggregazione per tutto il centrodestra e riteniamo che quel luogo di aggregazione sia oggi rappresentato dalla Lega di Matteo Salvini, che crediamo possa essere il miglior interprete di quella rivoluzione liberale i cui valori sono più che mai attuali e necessari, nonché il Partito con cui meglio portare avanti con coerenza quel programma unitario su cui abbiamo ‘messo la faccia’ in campagna elettorale, e che non vogliamo tradire».
Da oggi comincia una nuova sfida politica 💪 pic.twitter.com/Z56ERysCsM
— Laura Ravetto (@lauraravetto) November 19, 2020
A fare da detonatore sono gli arresti in Calabria ma che la bomba fosse pronta ad esplodere facendo saltare per aria l’alleanza di centrodestra lo si capiva da giorni. Almeno da quando Silvio Berlusconi ha cominciato a trasformare la «disponibilità dell’opposizione a mettersi al servizio del Paese» con l’appello accorato al governo a «pensare assieme al futuro dell’Italia». Scrivendo a quattro mani la manovra, dialogando molto intensamente con il Pd, offrendo i voti sullo scostamento di Bilancio a certe condizioni, Forza Italia ha preso le distanze dai suoi alleati. «Da parte sua c’è ambiguità», ha commentato Matteo Salvini. «Non voglio pensare a scambi di interessi politici e aziendali: Mediaset è una grande azienda con 3500 dipendenti, miliardi di euro di fatturato, va tutelata come tutte le aziende italiane, piccole e grandi, ma non ha bisogno di aiutini, e non voglio nemmeno lontanamente pensare che da questo punto di vista ci possano essere scambi di interessi e di favori, sono convinto che non sia così».
Era così allora, è così oggi.
Pubblicato da Luigi Di Maio su Giovedì 19 novembre 2020
Salvini è un fiume in piena, nonostante Luigi Di Maio sia chiarissimo, chiudendo all’ingresso di Forza Italia al governo e postando su Facebook un vecchio articolo di quando Silvio Berlusconi lo chiamò al telefono e lui si negò: «Era così allora, è così oggi». Insorgono anche in Forza Italia, e replica a muso duro Antonio Tajani: «Forza Italia è e rimarrà all’opposizione. Non è un inciucio cercare di far approvare proposte concrete per tutelare lavoratori, imprese, famiglie e liberi professionisti. E garantire la salute degli italiani utilizzando i 37 mld del Mes . Si tratta soltanto di buon senso e di senso di responsabilità per tutelare i diritti dei cittadini».