Per ora non sarà previsto l’obbligo di vaccino, ma l’ipotesi in corso di valutazione è quella di rilasciare un patentino per coloro che si vaccineranno. La novità è stata annunciata dal commissario all’emergenza Domenico Arcuri. «Stiamo progettando una piattaforma informatica che consentirà di gestire – ha spiegato Arcuri – la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto». Sarà il ministero della Salute a stabilire i dettagli di questo «certificato di vaccinazione».
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Quindi nessun obbligo, anche perché i sondaggi mostrano che gli italiani, almeno una buona parte, non sono propensi a volerlo fare. La velocità con cui è stato creato e testato lascia ancora dei dubbi. Un recente sondaggio pubblicato in settimana da Ipsos per la trasmissione diMartedì (La7), svela lo scetticismo di quasi la metà degli italiani: il 42% vuole aspettare per carpirne l’efficacia, mentre il 16% dei cittadini ha già detto di no. Critico sulla campagna di vaccinazione il virologo Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova: «Io il primo vaccino di gennaio non lo farei. Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie».
Per il momento è certo che il piano sui vaccini andrà anche in Parlamento. Per il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, però «dovrebbe essere inserita un’obbligatorietà per fasce d’età». Lo schema «dovrebbe ricalcare quello del vaccino antinfluenzale», con una particolare attenzione alle fasce fragili e ai soggetti anziani, i più esposti ai rischi del coronavirus. «Per una «protezione di gregge – ha detto il viceministro alla Salute – è necessario che una ampia fascia della popolazione si vaccini. Servirebbe un’obbligatorietà legata alle fasce d’età».