Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta restano in zona rossa, Puglia e Sicilia in zona arancione. Almeno per adesso. Il ministro Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza per rinnovare le restrizioni in vigore nelle sei regioni. Il provvedimento è dovuto al fatto che la precedente ordinanza con cui queste sei Regioni sono state classificate risale al 4 novembre: il Dpcm impone che ogni 14 giorni la decisione sia rivista. La nuova ordinanza, in vigore dal 20 novembre, è valida fino al 3 dicembre 2020, «ferma restando – scrive una nota del ministero della Salute – la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020». Queste Regioni, precisano dal ministero, sono confermate nelle attuali fasce, salvo una nuova valutazione che si potrà fare tra una settimana, all’arrivo dei nuovo dati di ministero della Salute e Iss.
La nuova riunione tra la cabina di regia e l’Istituto superiore di sanità per valutare l’ultimo monitoraggio settimanale del coronavirus è prevista in giornata. E altre regioni potrebbero cambiare fascia e passare a misure più restrittive. Nonostante la curva dei contagi a livello nazionale stia rallentando, infatti, tra i diversi territori il virus non corre allo stesso modo. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si è detto preoccupato per «il numero dei ricoveri in area non critica, la vera pressione sui nostri ospedali», ma confida che la sua regione possa comunque restare in zona gialla. Ben più duri i toni di Giovanni Toti, che ha definito «totalmente ingiustificabile» l’eventuale inserimento della sua Liguria in zona rossa.
Caso a parte è la Puglia, dove il presidente Michele Emiliano ha chiesto al governo di inserire «esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta zona rossa, in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto». Al ministero della Salute prevale la convinzione che solo per l’Abruzzo (il cui presidente Marco Marsilio ha anticipato le decisioni degli scienziati) scatterà oggi stesso la fascia rossa. Per le altre regioni non dovrebbero esserci sorprese. Piemonte e Lombardia, che tecnicamente sono già in fascia arancione, in virtù del Dpcm in vigore dovranno aspettare il 27 novembre per poter scendere nella classificazione e passare a misure meno severe.