Il tema dell’introduzione di una tassa patrimoniale torna, ciclicamente, ad affacciarsi nel dibattito politico italiano. Anche in questi giorni la questione è tornata ad essere molto discussa, dopo un emendamento alla nuova legge di bilancio presentato da alcuni esponenti del Partito democratico e di Liberi e Uguali che suggerisce di tassare il patrimonio dei più ricchi, detassando allo stesso tempo i meno abbienti, per fare fronte a questo particolare momento di crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus.
L’emendamento alla manovra di bilancio, che ha tra i primi firmatari Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd), prevede la sostituzione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% «sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro». Una ricchezza patrimoniale netta da calcolare a partire «dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all’estero». In questo modo si va a gravare fiscalmente sui ceti più abbienti della popolazione, chiedendo un contributo maggiore a chi ha di più in questo difficile momento storico. Un meccanismo che vuole appiattire le disuguaglianze, che rischiano pericolosamente di crescere nei periodi di crisi.
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Nel dettaglio il prelievo sarebbe dello 0,2% su basi imponibili comprese tra 500mila e 1 milione di euro. L’aliquota salirebbe allo 0,5% per i patrimoni compresi tra 1 e 5 milioni di euro, e all’1% per le ricchezze tra i 5 e i 50 milioni, raddoppiando oltre i 50 milioni. Per i patrimoni superiori a 1 miliardo di euro sarebbe previsto un prelievo straordinario del 3% limitato al solo anno 2021, necessario a rimpinguare i fondi per il contrasto al Covid-19. L’emendamento alla legge di bilancio chiede poi l’introduzione di una dichiarazione sui patrimoni esteri “suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia”, con multe dal 3% al 15% dell’importo nel caso in cui non vengano dichiarati.
L’intenzione è di raccogliere risorse per cancellare l’Imu e l’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli attraverso un nuovo regime fiscale che significherebbe un risparmio significativo per chi possiede ricchezze inferiori ai 500mila euro, dato che nel calcolo verrebbe tolto il valore residuo del mutuo e le altre passività finanziarie sugli immobili posseduti. Inoltre, i comuni verrebbero compensati del mancato gettito Imu con un apposito fondo di solidarietà. Come ha dichiarato lo stesso Fratoianni, «l’obiettivo della patrimoniale è quello di eliminare tutte quelle mini-patrimoniali che colpiscono il ceto medio e intervenire sulla progressività della tassazione, a partire dai super-ricchi, quei poco più di 2000 persone con un patrimonio superiore ai 50 milioni di euro». In un momento difficile come questo, in piena crisi sanitaria ed economica dovuta alla pandemia di Covid-19, «è necessario un intervento di redistribuzione. In questo emendamento, quindi, c’è un elemento di giustizia sociale, ma anche di convenienza di sistema».
Secondo una simulazione realizzata dal Fattoquotidiano.it, applicando in Italia un prelievo del 2% ai patrimoni sopra ai 50 milioni di euro e del 3% a quelli che superano il miliardo, su meno di 3mila “super-ricchi” frutterebbe circa 10 miliardi di euro all’anno. In Europa alcuni Paesi si stanno già muovendo in questa direzione per fare fronte alla crisi economica innescata dal Covid. A Bruxelles a inizio novembre il governo belga ha raggiunto un accordo su un contributo di solidarietà su tutti i conti-titoli il cui valore supera il milione di euro, che dovrebbe fruttare quasi mezzo miliardo alle casse dello Stato. Anche Madrid nella legge di bilancio per il 2021 sta mettendo a punto un’imposta di solidarietà.
E alla fine in un emendamento presentato dalla sinistra alla manovra spunta la #patrimoniale.
Ecco la loro risposta alla crisi, il loro regalo di Natale agli italiani: un furto sui conti correnti.
Questi nemici dei cittadini vanno fermati il prima possibile.— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) November 29, 2020
Ma la proposta di Leu e Pd, tuttavia, si sta scontrando sia con l’ostilità sia degli alleati della maggioranza che dell’opposizione del centrodestra. In un tweet, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha definito la patrimoniale «un furto sui conti correnti» degli italiani. Mentre il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, del Movimento 5 stelle, in un post su Facebook ha proposto di «ragliare i soldi ai politici, piuttosto che mettere le mani nelle tasche degli italiani».