Pfizer e Moderna hanno registrato la richiesta di autorizzazione per commercializzare il vaccino in Europa. AstraZeneca lo farà entro una settimana. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha in programma di decidere se approvare il vaccino sviluppato da Pfizer-Biontech entro il 29 dicembre e quello di Moderna entro il 12 gennaio. Intanto, l’Italia definisce il piano vaccinale che sarà operativo quando arriveranno le prime dosi. «Saranno 202 milioni e saranno disponibili dal primo trimestre 2021», ha annunciato il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Tra i primi vaccini disponibili ci sarà quello della Pfizer, che arriverà «tra il 23 e il 26 gennaio» e le dosi «andranno ai 300 punti individuati, che sono direttamente gli ospedali».
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La distribuzione del vaccino sarà interamente statale: la gestione sarà centralizzata e il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche. Sarà coinvolto l’esercito. Si dovrebbe quindi partire il 29 gennaio con la campagna per la vaccinazione elaborata dal ministero della Salute e con le prime punture, a partire da medici e infermieri. Poi toccherà agli ospiti e agli operatori delle Rsa, duramente colpiti sia dalla prima che dalla seconda ondata di Covid-19. Dopo gli 80enni e via via a scendere per età anagrafica arrivando alla fascia di popolazione che ha tra i 60 e i 70 anni. Il passo successivo sarà la vaccinazione dei lavoratori cosiddetti essenziali, compresi quelli della scuola: insegnanti, presidi, amministrativi, personale ausiliario. Le vaccinazioni di massa avverranno in grandi spazi pubblici, palestre, fiere.
Al momento l’orientamento del governo è quello di non imporre alcun obbligo di vaccinazione, procedendo invece su base volontaria con una campagna basata sull’informazione e la persuasione per raggiungere l’immunità di gregge fissata in una base di 40 milioni di italiani. Anche se Speranza ha sottolineato che ogni dose, in base alle conoscenze attuali, «ha bisogno di richiamo e non sappiamo quanto a lungo possa durare l’immunità».
Il piano di vaccinazione sarà trimestrale per seguire l’evoluzione della pandemia e quella delle somministrazioni delle dosi, e andrà avanti fino ai primi mesi del 2022. Si lavorerà a un doppio monitoraggio attento, sia per quanto riguarda la vigilanza, sia rispetto alla sorveglianza immunologica. Verrà allestito un sistema informativo ad hoc collegato con i sistemi regionali che sarà come una sorta di database delle vaccinazioni.
Il monitoraggio viene ritenuto fondamentale anche per una questione di tempi: l’inizio della vaccinazione cadrebbe proprio in un periodo in cui potrebbe presentarsi la terza e temuta ondata di Covid-19, dopo le feste e l’alleggerimento di alcune misure restrittive. Per questo, ha avvisato Speranza, l’obiettivo resta sempre la flessione della curva epidemiologica.