I treni tra Svizzera e Italia saranno interrotti da giovedì. A partire dal 10 dicembre, fino a nuovo avviso, le Ferrovie federali Svizzere (Ffs) e Trenitalia interrompono i collegamenti tra Svizzera e Italia, riferisce l’agenzia di stampa svizzera Keystone-Ats. La decisione è legata al Dpcm e alle misure anti-contagio più dure introdotte, nonché al drastico calo dei passeggeri, si legge in un comunicato delle Ffs .
Gravi le ripercussioni sul movimento dei lavoratori pendolari lungo il confine tra Lombardia e Ticino. Tutti i convogli verranno fermati sul confine italiano data l’impossibilità di far rispettare alcune norme richieste dalle autorità italiane, ad esempio la misurazione della febbre a tutti i passeggeri o il fatto che, a chi arriva dalla Svizzera, verrà chiesto dal 10 dicembre un tampone negativo. La chiusura dei confini ferroviari è stata confermata da un comunicato ufficiale delle Ffs: «A partire dal 10 dicembre 2020 fino a nuovo avviso le FFS e Trenitalia interrompono i collegamenti tra Svizzera e Italia. La decisione è legata a un decreto (Dpcm) delle autorità italiane. Sia il traffico a lunga percorrenza che quello regionale Tilo sono interessati dal provvedimento. I treni delle Ffs/Tilo circolano fino al confine. I treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola continuano a circolare. Dal 10 dicembre 2020 fino a nuovo avviso, l’offerta dei treni EuroCity tra la Svizzera e l’Italia sarà sospesa».
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Gli ulteriori irrigidimenti riguardano in particolare il Canton Ticino, regione al confine con l’Italia dove la curva epidemiologica desta ancora preoccupazione, che ha anticipato il coprifuoco dei locali pubblici di alcune ore. Il «governatore» ticinese Norman Gobbi ha comunicato che i bar abbasseranno la serranda alle 19, i ristoranti alle 22. Restrizioni anche per casinò, sale bingo, night club e case per appuntamenti a luci rosse. Le autorità sanitarie del Ticino registrano ancora un Rt superiore a 1 e casi tendenzialmente in aumento. «La situazione non è soddisfacente, c’è pressione sulle strutture sanitarie» ha concluso Norman Gobbi.
Il ministro della salute Alan Berser, di fronte ai dati epidemiologici ancora preoccupanti e dopo le polemiche suscitate dagli assembramenti in alcuni impianti sciistici, ha sollecitato un giro di vite nella lotta al Covid. Non in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale ma nelle singole regioni dove il virus continua a mordere. Tra queste c’è il Canton Ticino: nella fascia di frontiera ancora ieri si registravano 116 casi e 9 morti (su una popolazione di poco superiore ai 300.000 abitanti). Più significativo un altro dato: in Ticino il tasso di positività dei tamponi resta altissimo, il 22% contro il 16,3 dell’intera Svizzera (in Italia oscilla tra l’11 e il 12).