«Le misure sono queste e le confermiamo. Non cambieranno. In questa fase non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili, il messaggio del governo vuole essere questo: nei giorni più caldi, dove c’è più rischio che salga la mobilità, chiediamo un sacrificio alle persone». Il ministro alla Salute, Roberto Speranza, rigetta la richiesta di potersi muovere tra comuni della stessa provincia nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.
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Da giorni i sindaci e i governatori sollecitano modifiche al decreto per consentire nei giorni delle festività alle famiglie di potersi riunire, soprattutto se abitano a pochi chilometri di distanza. «In particolare — spiegano — è assurdo che si possa andare da una parte all’altra di una città metropolitana, invece non è consentito fare distanze brevi». Il presidente del Piemonte Alberto Cirio, insieme all’Unione delle Province, si era fatto portavoce di queste istanze propendo un «compromesso»: concedere la possibilità di spostamenti tra comuni all’interno della stessa provincia nelle giornate delle festività. «Sarebbe una soluzione di buon senso, una mediazione tra sicurezza e umanità». Al momento il governo non sembra però intenzionato a fare marcia indietro, anzi.
L’ipotesi più probabile, come riporta Il Corriere delle Sera, è che il decreto legge approvato il 4 dicembre proprio per vietare gli spostamenti tra regioni e tra i comuni, non venga neanche portato in Parlamento per la conversione. Al momento della scadenza, fissata al 15 gennaio 2021, le norme non saranno infatti più necessarie, perché già il 7 gennaio potrebbe essere firmato un nuovo Dpcm che regoli la vita dopo le festività natalizie e il ritorno a scuola degli studenti delle superiori. E dunque si vuole evitare che l’esame delle Camere possa portare a modifiche su questi divieti ritenuti «indispensabili per contenere i contagi da Covid-19».