Accordo raggiunto a Bruxelles. Dopo mesi di ritardi, trattative e ricatti, culminati con il veto di Ungheria e Polonia che rischiava di far saltare tutto, i leader europei hanno ufficialmente raggiunto l’intesa su Recovery fund e bilancio europeo per il 2021-2027. Il Consiglio europeo, sotto la guida di Angela Merkel, ha lavorato a un compromesso: alla fine Polonia e Ungheria hanno fatto cadere i rispettivi veti e votato con gli altri. «L’Europa va avanti!», esulta la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «1.800 miliardi per alimentare la nostra ripresa e costruire un’Ue più resiliente, verde e digitale»
L’Europe avance!
Accord #EUCO sur le budget européen et #NextGenerationEU.
1 800 milliards d’euros pour soutenir la relance et construire une Europe plus verte, robuste et digitale.
Bravo à la présidence allemande du Conseil @EU2020DE !
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 10, 2020
L’intesa tra i leader arriva a cinque mesi di distanza da quello storico via libera di fine luglio che ora permetterà ai Paesi più colpiti dalla pandemia (Italia in testa) di ricevere prestiti e contributi a fondo perduto da Bruxelles. Così ieri finalmente il Consiglio europeo ha approvato il bilancio dell’Unione 2021-2027, a cui è legato il Recovery fund, tenuto in ostaggio da Ungheria e Polonia perché contrarie all’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento Ue sul legame tra erogazione dei fondi europei e rispetto dello stato di diritto. In cambio di fatto è stato concesso che il meccanismo entri in funzione in ritardo almeno di un anno e mezzo (quando si voterà in Ungheria), ma non ne sono stati messi in discussione i principi e sarà applicato in modo retroattivo dal gennaio 2021.
A sbrogliare la matassa dei veti incrociati di Ungheria e Polonia è stata la Germania, a cui spetta la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione. La mediazione di Angela Merkel con il premier ungherese Victor Orbán e il premier polacco Mateusz Morawiecki è stata fondamentale: «Abbiamo lavorato molto duramente per rispondere alle preoccupazioni di Ungheria e Polonia e allo stesso tempo per preservare il meccanismo dello stato di diritto». Quello che ne è venuto fuori è una “dichiarazione interpretativa” delle regole del meccanismo sullo stato di diritto che sarà allegata all’accordo sul pacchetto complessivo. La Commissione formulerà le linee guida per l’applicazione del regolamento ma, se verrà proposto un ricorso, le linee saranno finalizzate dopo la sentenza della Corte di giustizia. Adesso per l’approvazione definitiva è necessario il via libera del Parlamento europeo, che non intende accettare retromarce sullo stato di diritto.
Appena raggiunto in Consiglio europeo l’accordo definitivo su #NextGenerationEU. Questo significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all’Italia: 209 miliardi. Approvato anche il Bilancio pluriennale. Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre! #EuCo
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 10, 2020
L’Italia è il primo beneficiario del piano: 209 miliardi nei prossimi sette anni. «Risorse ingenti», le definisce il premier Giuseppe Conte.«Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre!», twitta il premiet. Non sarà semplice visto che sulla governance del Recovery, la cabina di regia o task force che dovrà guidare e monitorare la fase operativa, lo scontro all’interno del governo è solo all’inizio.