Due congiunti non conviventi potranno sedere a tavola per il cenone di Natale. Il governo sta lavorando a una deroga per rendere un po’ meno solitari il Natale e gli altri giorni di festa, quando i cittadini potranno allargare a due persone soltanto la tavola del pranzo o del cenone. Le regole del nuovo Dpcm con le misure per contrastare il Covid, che gli italiani stanno aspettando con ansia, verranno decise questa sera nel Consiglio dei ministri.
Sarà una deroga mirata, da autocertificare in caso di controlli. Permetterà limitatissimi ricongiungimenti familiari nei giorni di zona rossa nazionale. I criteri sono due, essenzialmente. Primo: sono consentiti incontri tra congiunti non conviventi soltanto per il primo e secondo grado di parentela. Genitori e figli, dunque, nonni e nipoti, fratelli. Esclusi zii e cugini. Esclusi gli amici. Secondo: la deroga è consentita al massimo a due persone. Chi sarà fermato, dovrà rispettare questo criterio. Un figlio che va a trovare un padre, ad esempio, non dovrebbe muoversi con più di un membro della famiglia per volta.
A sette giorni da Natale ancora non è stato comunicato ufficialmente cosa si potrà o meno fare, ma lo scenario che si è delineato sembra piuttosto chiaro: il governo intende istituire la zona rossa dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio, chiudendo quindi bar, ristoranti e negozi (a parte ovviamente quelli legati a beni di prima necessità) e vietando gli spostamenti tra comuni. Per il 28, 29 e 30 dicembre saranno invece in vigore le regole delle zone gialle, a partire dal coprifuoco che scatterà alle 22: inoltre sarà confermato lo stop agli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Eppure Franceschini, Speranza e Boccia insistono. Chiedono un lockdown totale dal 24 dicembre al 6 gennaio, accompagnato anche dallo stop ai movimenti extracomunali dal 21 dicembre. I dubbi dovrebbero essere sciolti nella giornata di oggi in un vertice slittato ancora una volta ieri a causa della verifica di governo con Italia viva. Poi il testo sarà presentato alle regioni e ai comuni, quindi discusso in un consiglio dei ministri. Di certo, ogni tentennamento sembra stridere con i numeri. I morti, ieri, sono stati 683. I contagiati 18.236. La percentuale di positivi rispetto ai tamponi effettuati è tornata a salire al 9,8%. Numeri che è difficile ignorare, tanto che il governatore leghista del Veneto Luca Zaia ha scelto in autonomia di anticipare alcune misure, vietando dal 19 dicembre e fino all’Epifania tutti gli spostamenti extra comunali dopo le ore 14. Per lo stesso motivo, il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha sollecitato interventi drastici nei giorni di festa.